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TESTO Commento su Luca 12,39-48

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Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (20/10/2004)

Vangelo: Lc 12,39-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.

Come vivere questa Parola?

Conoscere e agire secondo la sua volontà: questo ci chiede il Signore nell'affidarci il 'molto' dei suoi 'averi', ossia l'abbondanza della sua grazia.

La nostra stretta parentela con la cultura greca, che vede nella conoscenza la fatica della speculazione intellettuale, non ci aiuta a cogliere immediatamente il significato più profondo del 'conoscere' biblico. In ebraico, conoscere (yā da') significa "gustare il sapore" di qualcosa, farne esperienza dal di dentro. Non a caso il salmista c'invita a "gustare e vedere" com'è buono il Signore (34).

Per gustare il sapore della volontà di Dio bisogna vivere interiormente in Lui, con amore, nel sigillo nuziale della fedeltà, illustrato da Gesù con l'immagine del servo che il padrone, tornando, "troverà al suo lavoro".

Quest'uomo è saggio, onesto, fidato. Non dice "in cuor suo": Il padrone tarda a venire, dunque faccio quello che mi pare e piace, ma dispone e agisce secondo ciò che gli è stato ordinato. Senza approfittarne.

Badate: il sì fedele e onesto alla volontà del suo padrone matura – come notifica il Vangelo - "in cuor suo". Non è un lucido ragionare, ma il limpido consegnarsi nella semplicità di un cuore unificato e pacificato dall'amore.

Ecco il punto: per gustare il sapore di Dio dobbiamo mettere in movimento il cuore. Con saggezza e fedeltà, mettendo da parte egoismi, calcoli e pigrizie che fanno deviare su strade di ribellione indolente.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invocherò lo Spirito perché mi aiuti a rifuggire dal cieco tentativo di affermare me stesso o di avvizzirmi in balia delle mie personali aspirazioni e gratificazioni che mi rendono servo dell'ego e stolto idolatra di me stesso.

Fa', o Signore, che ogni giorno possiamo offrirti con cuore puro il sacrificio della nostra volontà, sottomessi a Te, in spirito di fede e d'amore.

La voce di un maestro spirituale del nostro tempo

L'obbedienza è un'autentica terapia spirituale: riducendo a poco a poco la dispersione interiore dovuta a desideri incontrollati, essa libera l'uomo e lo incammina verso il suo nuovo essere.
André Louf

 

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