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TESTO Commento Luca 11,37-41

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Martedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/10/2006)

Vangelo: Lc 11,37-41 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità.

Come vivere questa Parola?

Gesù è stato invitato a pranzo da un fariseo e si asside a mensa senza le rituali purificazioni, con grande scandalo del suo ospite. È tipico dei farisei attenersi scrupolosamente alle norme, al fine di garantire la propria superiorità sugli altri e agli occhi di Dio. Ed è proprio contro questo atteggiamento che Gesù pone il suo gesto provocatorio. Alla reazione del fariseo, risponde mettendo il dito sulla piaga: «Voi siete preoccupati di salvaguardare le apparenze, senza badare a ciò che muove il vostro agire. Ecco nel vostro cuore alberga "rapina e iniquità". Rapina nei riguardi di Dio a cui solo spetta quella gloria di cui indebitamente vi appropriate, iniquità nei riguardi degli uomini che giudicate spietatamente». Un rimprovero pesante rivolto ai farisei di ieri e a quelli... di oggi. Sì, perché la radice del fariseismo non si è ancora inaridita e forse qualche propaggine possiamo trovarla anche in noi. Ascoltiamo allora il consiglio di Gesù: "Dai in elemosina quello che sta dentro e tutto sarà puro". Comincia col rimuovere l'amara radice di una ostentata giustizia. Riconosci che solo Dio è santo e a lui solo spetta la lode e la gloria. Avvolgi di misericordia chi sbaglia e fermati riverente e timoroso alla soglia della coscienza del tuo prossimo, di cui Dio solo è giudice. E sarai giustificato da Colui che scruta i cuori.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, esaminerò il mio comportamento: sono più attento a curare le esteriorità che possono determinare un giudizio positivo o meno nei miei riguardi, che non ciò che alberga nel mio cuore?

Purifica tu stesso, Signore, le profondità del mio cuore, perché tutto in me sia riflesso della tua luce.

La voce di un Padre della Chiesa

Quand'è che un uomo sa di essere pervenuto alla purezza? Quando considera che tutti gli uomini sono buoni, e nessun essere umano gli sembra impuro e macchiato, allora è veramente puro nel suo cuore
Isacco di Ninive

 

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