TESTO Commento su Luca 10,1-9
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S. Luca evangelista (18/10/2000)
Vangelo: Lc 10,1-9
1Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! 3Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 5In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. 6Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Dalla Parola del giorno
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della Pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Come vivere questa Parola?
Nella Bibbia pace (=shalom) è sinonimo di ogni benedizione di Dio. La priorità in assoluto, circa il diventare davvero discepoli di Cristo, è l'essere portatori di pace là dove entriamo: in casa nostra o altrui. Non a caso la storia di Gesù comincia quando, nei cieli di Betlemme, gli Angeli proclamano la pace agli uomini amati da Dio. Gesù stesso infatti è la "nostra pace". La pace dunque non è tanto uno sforzo personale quanto un frutto dello Spirito di Gesù operante in noi (Gal.5,22). E la pace è accolta e ulteriormente diffusa da chi è già "figlio della pace" che è il contrario dell'essere..."figlio dell'ira" (Ef.2,3).
O la persona è disposta ad accettare la pace perché l'apprezza e se ne lascia vivificare o, se si chiude e la rifiuta, la pace stessa non va perduta: ritorna su chi ha cercato di donarla. Ed è motivo del vero clima interiore del discepolo di Gesù: una pace di fondo che niente e nessuno potrà mai rapire, nonostante i "marosi" di prove e tentazioni che turbano sì, ma solo ai livelli meno profondi del nostro essere, e sempre "cooperano al bene per chi ama Dio".
Oggi, dando uno sguardo a questo mondo che ha tanto bisogno di pace, mi concederò un momento contemplativo per "respirare la pace" che abita nel profondo del mio cuore abitato da Gesù. Se mi sento inquieto, ne cerco il motivo. Non esco dalla preghiera senza aver chiesto a Gesù di guarirmi da nervosismo, suscettibilità offesa, malumore e arrabbiature varie, annegandomi nella sua pace che è poi la certezza d'essere infinitamente amato da Lui. Sempre. Anche oggi. Comunque io sia. Verbalizzerò così:
Dammi la tua pace, Signore, fammi strumento di pace per quelli con cui vivo.
La voce di un grande
Dice la pace: Quando gli uomini mi respingono rimuovono da loro la sorgente di ogni vero benessere e si attirano la marea di tutte le sventure.
Erasmo da Rotterdam