PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Gb 40,4

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Casa di Preghiera San Biagio FMA è uno dei tuoi autori preferiti di commenti al Vangelo?
Entrando in Qumran nella nuova modalità di accesso, potrai ritrovare più velocemente i suoi commenti e quelli degli altri tuoi autori preferiti!

Venerdì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (06/10/2006)

Brano biblico: Gb 40,4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Ecco, son ben piccino: che ti posso rispondere?

Come vivere questa Parola?

Di quel "povero Giobbe" (passato a detto popolare), pochi hanno letto il libro dell'Antico Testamento che ne riporta la vicenda. Siamo di fronte a una figura emblematica, specchio dell'umanità e di ciascuno di noi, che, quando è nel turbine della prova, può rivivere in se stesso analoghi sentimenti di ribellione. Nei versetti offertici dalla liturgia odierna, Dio interpella Giobbe che ne aveva contestato la bontà, sapienza e santità, richiamando la sua attenzione sulla grandiosità della creazione, di cui l'uomo può essere solo spettatore. La reazione di Giobbe è di umile riconoscimento del proprio limite: "Ecco, sono ben meschino". Eco del Salmo: "Signore cos'è l'uomo perché te ne ricordi?". Una lezione che ci interpella e ci spinge a portare lo sguardo della mente e del cuore su quanto Dio ha operato e va operando nella creazione e nella storia degli individui e dei popoli. La sofferenza è una realtà innegabile e spesso inintelligibile. La tentazione di ribellarsi, di chiederne il perché e anche di scandalizzarsi non è così peregrina. Il dolore è mistero che solo a confronto con la croce di Cristo si illumina, mostrandoci il volto di un Padre che ama fino alla follia. Sì, abbiamo maggiori motivi per avere fiducia nei progetti di Dio che per abbatterci e deprimerci. Dio non vuole il male, ma sa trarre il bene anche dal male: il nostro bene. In Gesù che muore sulla croce, Dio ha assunto ogni dolore, anche il nostro e gli ha conferito una valore di redenzione. Dinanzi al dolore non c'è che una risposta saggia: quella di Giobbe: "Ho parlato una volta, ma non replicherò". È la rinuncia alla presunzione di tutto comprendere. È il silenzio di chi riconosce e accetta di non essere altro che "polvere e cenere", ma nella serena e gioiosa certezza di riposare tra le braccia di un Padre che "sa".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rileggerò il salmo 138, respirando fiducia in un Dio che ci conosce e ci ama. Sosterò un po' di tempo in silenzio, assaporando la serenità che ciò mi dona. Con il salmista pregherò:

Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio; se li conto sono più della sabbia, se li credo finiti, con te sono ancora. (Sal 138,17-18)

La voce di uno scrittore

Quando una porta della felicità si chiude, se ne apre un'altra; ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
Paulo Coelho

 

Ricerca avanzata  (54940 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: