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TESTO Commento su Matteo 11,25-30

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

S. Francesco d'Assisi, patrono d'Italia (04/10/2006)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,25-30

25In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Dalla Parola del giorno

Imparate da me, che sono mite e umile di cuore.

Come vivere questa Parola?

Gesù e' venuto come Maestro e ben sapeva che una verità spirituale o una legge morale non si può insegnare solo con le parole, ma che il Maestro deve insegnare con la sua vita quello che vuole che gli altri imparino.

Durante la sua vita, Gesù ha vissuto tutto quello che ci chiede di credere e di praticare. Di più, Lui rimane con noi per assisterci ed aiutarci a vivere in conformità con la sua via. Nella sua predicazione, Gesù ha posto l'accento su due atteggiamenti importantissimi che noi dobbiamo manifestare: la gioiosa mitezza e l'umiltà. Senza l'umiltà non ci può essere la vera gioia né la possibilità di amare. L'umiltà ci fa vedere il nostro bisogno di amare ed essere amati e il nostro bisogno di essere perdonati perché siamo peccatori. Una persona umile e' una persona gioiosa e mite ed una persona gioiosa, arrendevole e' anche umile.

E' proprio l'umiltà che ci porta a desiderare di avere veramente Gesù come Maestro, il Maestro di tutto il nostro essere: pensieri, sentimenti, azioni. Lui ci conosce fin in fondo e non dobbiamo volergli tenere nascosta alcuna parte di noi stessi. Anzi, invitiamolo nei luoghi più reconditi del nostro cuore, la' dove Gesù può ammaestrarci liberamente.

San Francesco d'Assisi, il santo che la chiesa celebra oggi, ha capito profondamente l'invito di Gesù d'essere 'mite e umile di cuore'. Tutta la sua vita era attenta all'insegnamento di Gesù non solo circa la povertà radicale, ma anche nei confronti della sua umiltà e mitezza che lo rendeva un uomo libero e gioioso. Era il Cristo e la sua imitazione che dava significato al suo modo di vivere. Era un immergersi nel Vangelo che e' esplosione di libertà, semplicità di vita, amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi fermerò ai piedi di Gesù, per ascoltarlo con semplicità, come un discepolo docile, aperto e desideroso di imparare da Lui. Chiederò a Gesù di aiutarmi ad essere mite e umile come Lui mi vuole in ogni circostanza della mia vita. Pregherò con San Francesco:

O alto e glorioso Dio, illumina el core mio. Dame fede diricta, speranza certa, carità perfecta, humiltà profonda, senno e cognoscemento che io servi li toi comandamenti. Amen.

La voce di Isacco di Ninive, Padre della chiesa

A misura della tua umiltà, ti sarà data la capacità di sopportare le tue difficoltà; a misura della tua capacita di sopportare, si alleggerisce il peso dalla tua anima ed essa e' consolata nelle sue afflizioni; a misura della sua consolazione, si accresce il tuo amore per Dio; e a misura del tuo amore, si accresce la tua gioia nello Spirito.
Isacco di Ninive

 

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