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TESTO Commento su Luca 11,27-28

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Sabato della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (12/10/2002)

Vangelo: Lc 11,27-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano".

Come vivere questa Parola?

Nel brevissimo Vangelo che la liturgia odierna consegna alla nostra preghiera, una donna, presa da ammirazione per la parola restituita al muto (vv.14s), proclama la beatitudine della madre che ha generato Colui che ridona la parola. Ed è comprensibile anche per noi quanto la vicinanza viscerale di Maria a Gesù sia legame invidiabile per ogni credente, per ogni uomo che segua e ami il Maestro. [Come nell'antica economia i profeti e i re desideravano Lui che doveva venire, così nel futuro tutti i credenti desidereranno Lui che è venuto: Gesù è davvero il centro del tempo, l'unico presente di salvezza per ogni uomo.]

Quello che oggi Gesù vuole dirci, però, estendendo la beatitudine attribuita a Sua madre a chiunque ascolti e custodisca (nell'originale greco infatti "osservano" è più esattamente "custodiscono") la Sua Parola, è che noi che non Lo abbiamo conosciuto nella carne non siamo svantaggiati rispetto a chi ha avuto il privilegio di udirLo e vederLo; la nuova e autentica conoscenza di Gesù infatti è l'ascolto della Sua Parola. La vera beatitudine di Maria allora consiste nel fatto che Ella abbia anticipato in sé ciò che Dio dona a ogni credente: la sua fecondità, che l'ha resa madre di Dio, deve essere riprodotta in tutti i credenti e in tutti i tempi. Siamo tutti chiamati, uomini e donne, a questa maternità spirituale. Maria è stata la prima ad ascoltare e a rispondere "Eccomi": per l'ascolto di Maria il Verbo di Dio si è fatto carne. E come ascoltò e concepì, così conservò e fece crescere (il ventre custodì e il seno nutrì) la Parola nel suo cuore (cfr. Lc 2,19.51).

Nella mia pausa contemplativa, oggi offrirò il mio cuore a Gesù: Gli prometterò l'ascolto pieno della Sua Parola e il Suo ricordo costante, perché Egli possa essere generato in me fino a trasformare in Sé tutta la mia persona. Pregherò Maria che interceda per me perché, come dice san Giovanni Damasceno in un inno a lei dedicato, i miei fianchi vengano, come i suoi, "dilatati fino a contenere i cieli".

La voce di un padre del deserto

Quanto più saldamente si custodisce la Parola di Dio, tanto più da essa si è custoditi.
Pseudo Macario

 

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