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TESTO Commento su Luca 10,38-42

mons. Vincenzo Paglia   Diocesi di Terni

Martedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (10/10/2006)

Vangelo: Lc 10,38-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Maria ai piedi di Gesù è l'immagine di ogni discepolo. Il cristiano, infatti, è anzitutto colui che ascolta la parola del Maestro e la custodisce nel proprio cuore. Il discepolo somiglia a Maria più che a Marta, la quale si lascia sorprendere da un attivismo che la incattivisce al punto tale da rimproverare di insensibilità persino Gesù. Il cristiano è sempre e soprattutto un discepolo del Signore. Questa è la sua definizione più vera e profonda. Dall'ascolto della Parola di Dio, infatti, scaturisce l'essere e l'agire del cristiano. Nella preghiera scopriamo di essere figli, di poter cioè dare del "tu" a Dio ed affidarci a lui con piena fiducia. Per questo si potrebbe dire che la preghiera è la prima e fondamentale opera del cristiano; sia la preghiera personale, possibile ovunque, sia la preghiera comune. Nella preghiera impariamo ad amare il Signore, i fratelli e i poveri. L'amore, infatti, non nasce da noi, dal nostro carattere o dalla nostra natura. L'amore è un dono dello Spirito che viene riversato nei nostri cuori mentre ci mettiamo con umiltà e disponibilità davanti a Dio.

 

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