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TESTO Commento su Luca 9,7-9

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Giovedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (28/09/2006)

Vangelo: Lc 9,7-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,7-9

7Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», 8altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». 9Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Dalla Parola del giorno

In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva [...] e cercava di vedere Gesù.

Come vivere questa Parola?

"In quel tempo", il tempo del passaggio di Dio nella vita di Erode, nella mia e nella tua vita. Sì, viene per tutti "un tempo" in cui si impone una presa di posizione, un'assunzione libera e consapevole della fede. Forse la si è abbracciata per tradizione, o forse la si è praticamente ignorata come qualcosa che non aveva niente da dirci. Ma prima o poi arriva il tempo in cui certe voci sommerse riemergono. Sarà l'ombra inquietante di un "Battista" di cui si è cercato di soffocare la voce: richiamo a valori che la società calpesta con sfrontata disinvoltura. Sarà la presenza profetica di persone che con la loro testimonianza scuotono il nostro torpore. Circostanze impreviste che ci pongono brutalmente dinanzi a realtà che volevamo ignorare (una malattia, un insuccesso, la morte...). La Parola, quella Parola che più volte si era tentato di "addomesticare", se non addirittura di ignorare, prende a urgere dentro di noi e come un pungolo ci pone una domanda inquietante: "Chi è Costui?". Ed ecco emergere il bisogno di "vederlo". La Luce è a un passo. Basta mettersi in ascolto perché la voce possa articolarsi in Parola rivolta a me. Parola che scuote, forse scarnifica, ma per rimuovere il tumore che mi corrode. È il primo indispensabile passo per poter "vedere" il Signore. Se non si è disposti ad ascoltarlo, Egli non ci svela il suo volto e noi restiamo con la nostra sete inappagata, con una domanda che diviene tormento: "Chi è costui?". Non stiamo parlando di atei, di agnostici, ma di noi che amiamo definirci cristiani "impegnati", che magari militiamo nelle file di qualche movimento o siamo religiosi, preti... Il rischio di chiudere l'orecchio per non ascoltare una Parola che può suonare scomoda è sempre in agguato. Se cediamo alla tentazione, non riusciamo più a vedere il Signore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, non mi nasconderò dietro la maschera del "personaggio" (cristiano impegnato, suora, prete...) e lascerò che l'inquietante interrogativo: "Chi è costui?" mi costringa finalmente ad ascoltarlo fino in fondo.

Apri, Signore, il mio orecchio, perché ascolti la tua Parola, illimpidisci il mio sguardo perché ti sappia vedere nel mio quotidiano.

La voce di un Padre apostolico

Abbandoniamo la vanità della gente e le false dottrine, ritorniamo alla parola evangelica trasmessaci da principio.
San Policarpo

 

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