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TESTO Commento su Luca 9,1-6

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (27/09/2006)

Vangelo: Lc 9,1-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù chiamò a sé i Dodici [...] e li mandò ad annunziare il Regno di Dio.

Come vivere questa Parola?

Gesù ha raccolto intorno a sé un nucleo di discepoli. Li ha chiamati personalmente cogliendoli nel vivo della loro esistenza. Al capitolo VI Luca li nomina ad uno ad uno: individui singoli, con una loro storia, un loro volto ben definito. Ognuno è interpellato direttamente. Ognuno deve impegnarsi con una risposta libera e personale. Da questo istante la loro vita si snoderà all'insegna della sequela: faranno corpo col Maestro fino a condividerne la missione. Ora sono i "Dodici": il primo nucleo della Chiesa nascente. È in questa nuova situazione che li raggiunge la "con-vocazione", cioè la "vocazione condivisa", di cui parla il vangelo odierno. Nella Chiesa non c'è spazio per l'individualismo: si è "con-vocati", chiamati in quanto corpo unitario. Certo, con ruoli diversi, ma sempre in funzione di una missione che appartiene alla totalità del Corpo e di cui nessuno può appropriarsi. Non esiste una "mia" missione, ma un mandato affidato alla Chiesa, anzi, che ci costituisce Chiesa. Come non posso esonerarmi dal dare il mio contributo di testimonianza e di parola, così non posso prescindere da coloro con cui condivido la fede. Questo era fortemente sentito dai primi cristiani. Oggi si riscontra una certa fatica a riconoscersi "con-vocati". Il problema è più a monte. Ciò che è venuta meno è la consapevolezza di essere un unico Corpo in Cristo. Il cristianesimo si è andato così tinteggiando di individualismo e di intimismo. La fede è divenuta un fatto privato, un "a-tu-per-tu" con Dio, spesso circoscritto dentro le mura della chiesa, senza possibilità di riflettersi negli altri settori della vita.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi fermerò a considerare la stupenda realtà del Corpo mistico, in cui il battesimo mi ha inserito facendo di me un "con-vocato".

Ti lodo e ti benedico, Signore, perché mi hai chiamato a condividere con i fratelli la tua stessa missione salvifica. Rendimi membro vivo del tuo Corpo, impegnato a collaborare con gli altri per l'avvento del tuo Regno.

La voce di una "missionaria del dolore"

Noi non siamo divisi, ma lavoriamo in un telaio uniti, perché venga il suo Regno, e per ricongiungerci a lui per sempre.
Benedetta Bianchi Porro

 

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