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TESTO Commento su 1Cor 15,3-4

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Giovedì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (19/09/2002)

Brano biblico: 1cor 15,3-4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Vi ho trasmesso quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture; fu sepolto ed è risuscitato, secondo le Scritture.

Come vivere questa Parola?

Paolo ha ricevuto dell'oro prezioso. A sua volta è venuto trasmettendolo. Si tratta della verità fulcro del nostro essere cristiani: la passione, morte e risurrezione di Gesù. Qui sta tutto il motivo di quella fede che, in altro momento, Paolo chiamerà "la vittoria che vince il mondo". E ancora esplicita: "Cristo mi ha amato e si è dato per me" (Gal 2,20). E' il senso profondo della sua passione e morte che arriva in direttissima dentro la mia storia personale. E – attenzione! – procede con un condizionale che spazza via ogni titubanza: "Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede". Ecco perché, proprio su questo argomento della risurrezione, nel brano di oggi, Paolo si attarda a nominare i testimoni oculari – diremmo: quelli a cui Gesù risorto è apparso, aggiungendo perfino "più di cinquecento fratelli la maggior parte dei quali – dice Paolo – ai suoi tempi ancora vivevano.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, ringrazio per la forza la luce l'esplosivo contenuto di verità che le Sacre Scritture contengono. M'interpello: davvero il LIBRO per eccellenza conta nella mia vita? Lo contatto? Oppure è un abbellimento della libreria? So leggervi in filigrana il nodo che lega tutta la mia vita alla verità della Salvezza? Sono esperienzialmente convinto che è Gesù crocifisso e risorto la risposta unica a tutte le mie problematiche esistenziali?

La voce di un grande esegeta

Se, come dice l'Apostolo, Cristo è potenza e sapienza di Dio, chi non conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo: Ignoratio Scripturarum ignoratio Christi est.
San Girolamo

 

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