TESTO Commento su Giovanni 3,13-17
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Esaltazione della Santa Croce (14/09/2000)
Vangelo: Gv 3,13-17
«13Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Dalla Parola del giorno
Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in Lui abbia la vita eterna.
Come vivere questa Parola?
Nell'Esodo si narra che Dio insegnò a Mosè come ovviare ai morsi mortiferi dei serpenti: innalzandone uno di bronzo sull'asta. Guardando ad esso (emblema e profezia di Cristo Crocifisso) la gente era salva.
Ma perché proprio questo simbolo così terrificante? Lo capisco se penetro nel senso misterioso della croce di Gesù che, in se stessa, davvero sconcerta. Sembra la resa al dolore, al male, alla morte...
Sì, sembra tale, perché noi vorremmo sempre una vittoria divina evidente, chiara, trionfante. Perché l'alluvione? Perché i poveri sono i più colpiti, perché il cancro e altre malattie perniciose? Perché la pedofilia, lo sfruttamento dei più deboli, l'astuzia e la violenza vincente, perché la morte?
Accettare questa realtà è possibile solo se colgo la luce segreta, tutta interiore che irradia dalla croce, dal Serpente innalzato sull'asta. Il che significa per Gesù vincere il male mediante il male, vincere la morte mediante la morte. Gesù è diventato come il serpente innalzato nel deserto: immagine del male, ma anche rimedio del male stesso.
Egli, il Crocifisso, è la vera, unica risposta profonda e vincente al dolore dell'uomo.
Oggi troverò una pausa per contemplare il Crocifisso, fuori da quello che è scontato e ovvio. Lo vedrò in profondità come colui che mi rende possibile una vera vita spirituale. Solo Gesù con la sua Croce infatti mi dà la possibilità di vincere dolore, male e morte con la sua stessa silenziosa e umile vittoria d'Amore. Così trovo nella stessa sofferenza e nell'accettazione della morte, perfino nella costatazione del male, l'occasione di amare Dio e i fratelli più puramente, con un amore vero sino alla fine.
La voce di un grande Papa e Padre della Chiesa
Hai conosciuto la morte per dare a noi la Vita. Sei stato avvolto da una sindone per rivestirci della tua forza. Sei stato deposto nel sepolcro per concederci una nuova grazia nei secoli nuovi. Gloria a Te, o Cristo Vivificatore.
S. Gregorio Magno