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TESTO Commento su Marco 9,2-10

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Trasfigurazione del Signore (Anno B) (06/08/2006)

Vangelo: Mc 9,2-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 9,2-10

2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.

9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.

La Trasfigurazione, manifestazione anticipata la gloria del Signore e profezia del suo Esodo al padre, mette in luce la dimensione pasquale ed escatologica della liturgia e di tutta la vita cristiana.

La Parola del Padre preannuncia l'adozione filiale di coloro che, ascoltando e seguendo il Figlio prediletto, diventano suoi fratelli, partecipi della trasformazione eterna.

L'alto monte, non meglio identificato nel Vangelo, è quasi concordemente ritenuto il Tabor, che si erge nel cuore della Galilea e domina la pianura circostante.

La da è da collocarsi tra la Pentecoste ebraica e la festa delle Capanne, durante il periodo dedicato a Gesù in modo particolare alla formazione degli apostoli.

La festa del 6 agosto, originariamente celebrata in Oriente, fu estesa a tutta la Chiesa da papa Callisto III nel 1457, a ricordo della vittoria del 1456 sui turchi, a Belgrado.


Lettura

La Parola di Dio di questa domenica è tutta incentrata sul mistero della Trasfigurazione. Il profeta Daniele presenta Dio nel momento in cui appare come giudice e signore della storia. Allo stesso modo, parla di Uno, "simile ad un figlio di uomo", che è stato costituito quale signore dell'universo. Pietro, nella sua lettera, ci parla della sua esperienza sul Monte Tabor quando ascoltò per la prima volta le parole del Padre: "Questo è il Figlio mio prediletto, ascoltatelo". Marco, nel vangelo, narra l'evento della rivelazione della vera identità di Gesù, confermata dalla voce della nube.

Meditazione

La Trasfigurazione di Cristo è un'anticipazione di ciò che sarà la sua gloria, quando tornerà in Cielo. Prima della sua Passione, Egli schiude ai suoi apostoli una "finestra" sulla realtà del Cielo, affinché contemplino la sua gloria e non si scoraggino di fronte alla sua Passione e morte. Il segno più importante di questo evento è la parola finale del Padre: "ascoltatelo".

San Giovanni della Croce diceva che Dio, dopo aver pronunciato queste parole, in un certo senso, si è fatto muto. Cioè ha detto tutto: non deve rivelare altro. Chi gli chiede nuove rivelazioni o altre risposte, lo offende, come se il Signore non si fosse ancora spiegato chiaramente.

Attraverso la Chiesa e la Scrittura, dunque, Dio continua a ripetere a tutti la stessa parola: "ascoltatelo!", cioè "seguite il Magistero cattolico, lì troverete ciò che cercate".

La Chiesa e i successori di san Pietro sono i luoghi per eccellenza nei quali Gesù ci parla ancora oggi. Egli non parla attraverso gli altoparlanti del mondo e delle mode, delle loro televisioni, radio e quotidiani che insegnano l'odio all'unica Chiesa voluta da Gesù. Non parla attraverso la bocca di quanti vivono per ricevere gli applausi del mondo, dei falsi, dei fornicatori, dei pervertiti, degli spergiuri (vedere 1Timoteo 1,10) e sono contrari al Papa. Non parla attraverso ecclesiastici di successo o cattolici "adulti" che cercano il potere e vivono come se la Sede Apostolica non esistesse, "perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti" (Mc 13,22).

Preghiera

Concedimi, Signore, la grazia di assumere una maggiore disposizione di ascolto interiore verso il tuo "dolce Cristo in terra" - come Santa Caterina da Siena chiamava il Papa -, affinché l'insegnamento di Gesù che è Via, verità e Vita, sia lampada per i miei passi, a volte vacillanti ed indecisi, nella confusione delle voci del mondo.

Agire

Entro una settimana leggerò, in famiglia o da solo, un capitolo dell'ultima Enciclica del Papa per conoscere ed ascoltare la Parola di Gesù.

Da "Messa e meditazione" – mensile delle edizioni ART

 

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