TESTO L'esercito della salvezza

Abbiamo un esercito salvifico per noi e per gli altri...

Risiede nel nostro cuore, nella nostra anima e nella nostra mente.

I soldati sono i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri modi di fare.

Le armi sono la nostra bocca, il nostro sguardo, le nostre mani, i nostri piedi, coadiuvati da tutti quegli aiutanti che sono gli atteggiamenti del nostro corpo.

Il Vangelo ci invita a riarmare questo esercito per la vittoria quotidiana del bene, mettendoci in prima linea con le provocazioni che da fuori accorrono e incorrono verso di noi, spesso scontrandosi con i nostri modi incapaci spesso di affrontarli.

Il piano di battaglia vincente sta nella presa di coscienza delle nostre capacità e dei nostri limiti, nel richiamarci quello che possiamo e quello che non possiamo fare di bene per noi stessi e per gli altri.

La tattica e la strategia vengono da un progetto che concretamente il Vangelo ci mette sul tavolo ad esempio, per prendere spunto per avviare la nostra buona battaglia, per schierare l'armata innumerevole presente dentro di noi, e che attende solo di poter dare il meglio e il massimo di sè, per il trionfo della vita.

"Basta una parola...": sì, spesso più che tante altre cose che possiamo mettere in campo, una parola carica di energia vitale, un saluto ben fatto, adeguato e sentito profondamente, scaccia il malanno della sconfitta, dell'avvilimento e dell'abbattimento, dello sfaldamento morale interno che è peggio dell'esplosione atomica esterna.

Una parola racchiude tutte le infinite forze dell'universo, e in quell'alito di vita, in quel momento, può far rinascere noi e chi ci passa accanto.