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TESTO Commento su Matteo 9,9-13

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Venerdì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (05/07/2002)

Vangelo: Mt 9,9-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Come vivere questa Parola?

Non finiamo mai di stupirci di fronte a queste affermazioni del Signore. Non è detto nei Salmi: "Dio ama il diritto e la giustizia" (Sl 32), "L'ira di Dio è contro il malfattore"? Non c'è compatibilità tra la luce e le tenebre, tra il bene e il male, dunque tra Dio e il peccatore. Il ragionamento di per sé non fa una grinza. Ma bisogna che ci lasciamo ancor più aiutare a capire che enormità è il fatto che la luce assimili a sé le tenebre, il bene distrugga il male e Dio giunge, perfino, in Gesù a caricarsi di tutti i peccati. Anzi, come dice S.Paolo, "si fa peccato" scontando con la sua morte, pur rimanendo l'innocenza infinita che ama i peccatori. Allora lo stupore si scioglie nel grazie, nella gioia. Matteo era per mestiere e per atteggiamento esistenziale, uno che idolatrava il denaro. Eppure, l'imperativo di Gesù: "Seguimi", provoca in lui l'illuminazione. Sì, ciò che conta è, ormai, seguire Lui: la Luce. E i suoi amici che siedono a mensa con lui appena convertito, non saranno forse "guariti" da Gesù "Luce del mondo", come Egli ha detto di se stesso? Il perché, posto dai farisei, dice che loro non hanno capito niente.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò in cuore questa scena. Accanto a Gesù mi siederò anch'io a mensa: peccatore coi peccatori. Farò mia l'espressione di S.Paolo: "Gesù è venuto a salvare tutti i peccatori, dei quali il primo sono io". E con profonda fiducia gli chiederò di "toccarmi" interiormente là dove sono spesso avido di denaro o di cose o di consensi; attaccato e possessivo, permaloso, maldicente, irascibile o comodista.

Stendi la tua mano Gesù, toccami interiormente. In me il male ha radice ma so che tu mi sei medico e medicina. Tu, mia guarigione!

La voce di un maestro di spirito del VII secolo

Dov'è la giustizia di Dio? E' questa, che noi eravamo peccatori e Cristo è morto per noi. Oh, meraviglia della grazia del nostro Creatore! Oh l'incommensurabile bontà di cui ricopre, per ricrearla, la nostra esistenza di peccatori. Egli fa rialzare chi l'ha offeso e bestemmiato. Ecco, Signore, io non posso più tacere davanti alle ondate della tua grazia.
Isacco di Ninive

 

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