TESTO Una donna interpellante
Assunzione della Beata Vergine Maria (Messa del Giorno) (15/08/2006)
Vangelo: Lc 1,39-56
39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
46Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
L'assumere in sè e su di sè una esperienza per il Vangelo è una realtà tanto preziosa, da renderla addirittura una festa: l'Assunzione.
"Uomini, non state a guardare in terra", ci dice nella festa di oggi una donna, che nella sua totalità è stata assunta nel cielo.
"Uomini - ci dice ancora oggi - lasciatevi assumere nell'esperienza del cielo!".
Che cosa è questa esperienza del cielo?
E' la ricerca appassionante e appassionata delle realtà invisibili, misteriose, celesti e non percepibili col solo occhio umano; realtà innumerevoli che costellano l'universo della nostra giornata, piena di occasioni seminate in noi e attorno a noi, da assumere, e nelle quali noi ci possiamo lasciar assumere, trasformare, spiritualizzare, risuscitare e innalzare oltre la banalità, oltre la logica, oltre il già dato e noto, oltre la storia, oltre il giudizio, oltre il limite, oltre il parziale e l'inadeguato, oltre il confine del nostro mondo, oltre il sentimento e l'impressione.
Comprendiamo, da questo "oltre" più volte ripetuto come mantra per le orecchie dure del nostro cuore, per la nostra mente scettica e per la nostra anima indurita dalle scorie del mondo umano, che la festa di oggi può essere la nostra festa: assumere e lasciarci assumere in questa festa è proprio la nostra occasione, richiamati da questa donna che ci interpella, ci invita e ci ripropone il salto oltre le nostre fissità materiali e soprattutto morali.
Questa donna interpellante varca il confine della nostra pelle e interpella ciascuno di noi, per entrare nella festa dell'assunzione di tutto di noi stessi, per far risorgere e assumere i nostri rapporti con gli altri, con le cose, per richiamarci alla contemplazione della risurrezione universale, di tutto e di tutti, laddove ognuno di noi si lascia assumere, come lei, al progetto del Regno per l'Assunzione di tutto il creato.