TESTO Commento su Matteo 5,33-37
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
Sabato della X settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (17/06/2006)
Vangelo: Mt 5,33-37
Lo spergiuro, da cui mette in guardia il Signore, avviene quando l'uomo è talmente egocentrico da sentirsi onnipotente fino a piegare ai suoi interessi Dio e gli altri. In verità, dice Gesù, non abbiamo potere neppure su un capello. L'umiltà è a fondamento dei rapporti tra gli uomini. E all'umiltà segue la verità e la franchezza. Il Signore ha creato l'uomo dandogli la dignità della parola; per questo Gesù dice: "Sia il vostro linguaggio: sì, sì; no, no; il superfluo procede dal maligno". E' a dire che le parole hanno un peso, non possono essere vane o ambigue. Attraverso di esse appare il cuore, come per Dio stesso. E' il maligno infatti che cerca di allargare la sua forza con la corruzione delle parole.