TESTO Commento su Giovanni 19,31-37
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Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno B) (30/06/2000)
Vangelo: Gv 19,31-37
31Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Dalla Parola del giorno
Venuto da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito gli uscì sangue e acqua.
Come vivere questa Parola?
I crocifissori, secondo l'usanza, spezzano le gambe ai due ladri che sono sul Calvario per affrettare la morte tanto cruenta. Gesù, morto d'infarto poco prima, riceve invece nel costato la trafittura di spada che raggiunge il cuore, da cui sgorgano sangue ed acqua. E' il dono estremo dell'amore di Gesù di cui S.Paolo ci augura di comprendere "con tutti i santi quale sia l'ampiezza, l'altezza, la lunghezza e la profondità e conoscere l'amore di Cristo che sorpassa ogni (possibile umana) conoscenza" Ef.3,18-19). Tutto l'amore e il dolore del mondo trova centro e senso lì.
Non a caso i Padri della Chiesa vedono in quest'acqua e in questo sangue i simboli dei Sacramenti che ci vivificano a misura del nostro percepirli scaturiti da lì: da quest'ineffabile espressione dell'amore dato fino all'estrema possibilità.
L'esercizio spirituale di oggi, è un momento contemplativo nel silenzio del cuore. "Accosta la bocca e bevi al suo cuore, al fluire alla salvezza", dice S. Bonaventura. Lo farò anch'io, chiedendo la grazia di ricevere il sacramento del perdono e quello dell'Eucarestia con interiorità consapevole di tutto l'amore che fluisce per me dal cuore di Cristo.
La voce di un poeta del XX secolo
Fa' piaga nel Tuo Cuore
la somma del dolore
che va spargendo sulla terra l'uomo.
Il tuo Cuore è la sede appassionata
dell'amore non vano.
Giuseppe Ungaretti da: Mio fiume anche tu