TESTO Commento su Matteo 7,1-5
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Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (26/06/2000)
Vangelo: Mt 7,1-5
Dalla Parola del giorno
Non giudicate e non sarete giudicati, perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
Come vivere questa Parola?
Già la saggezza degli antichi favolisti stigmatizzava l'attrattiva che abbiamo a porre grande attenzione alle mancanze degli altri come a una bisaccia che portiamo davanti a noi, senza vedere la bisaccia dei nostri errori che teniamo appesa e celata dietro le spalle.
L'immagine che Gesù usa è ancor più colorita. Giudicando gli altri neppur ci accorgiamo di avere una trave nell'occhio, noi che ci affanniamo per la pagliuzza che è in quello del prossimo. Nei nostri rapporti interpersonali quello che ci è richiesto è sempre l'aiuto scambievole: "Portate gli uni i pesi degli altri, così adempite la Legge di Cristo" (Sl.6,2).
Quando c'è questa disponibilità a farsi carico delle fatiche, dei bisogni dell'altro, non c'è più tempo per criticare; solo si solidarizza, ci si educa ad amare e ad avere misericordia. Se poi qualcosa non va, potendo, lo si dice con franchezza e bontà a colui che sbaglia. O, nel caso risulti impossibile, si valuta l'azione esterna secondo l'evidenza, ma guardandoci dal farci carico del giudizio sulla persona che è sempre e solo riservato a Dio. Nel mistero del cuore umano, Lui solo può entrare.
L'esercizio spirituale di oggi è il rientro contemplativo al mio cuore, per un momento di verifica e preghiera. Quante energie spirituali risparmio, quanto malumore evito se prego così:
"Dammi un cuore grande nella misericordia, o Signore: Tu, che non giudicherai me perché io, per tua grazia, non giudicherò nessuno".
Dai Detti degli Antichi Padri
Poemen chiede al Padre Giuseppe: "Dimmi, come posso diventare autentico cristiano?"
Dice: "Se vuoi trovare pace in qualsiasi luogo tu sia e in qualsiasi circostanza, dì: "Chi sono io?". E non giudicare nessuno".
Giuseppe di Panefisi