TESTO Commento su Matteo 6,24-34
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Sabato della XI settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/06/2000)
Vangelo: Mt 6,24-34
Dalla Parola del giorno
Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire Dio e il denaro. Perciò vi dico per la vostra vita non affannatevi (...) il Padre vostro Celeste sa di che cosa avete bisogno.
Come vivere questa Parola?
E' di una attualità sconcertante questa Parola!
Oggi infatti il mondo è un ipermercato dove, se non si esercita vigilanza critica - evangelica e perseveranza nel primato del pregare la Parola, si scivola nella "griglia" di progettazioni solo in vista del piacevole, del comodo, del facile, del futile, ben saldati a un tendere sempre e solo a "far soldi".
Non ci è richiesto di disprezzare il denaro, ma è importante capirne il ruolo: serva alla nostra vita e non ne divenga padrone. Così sia per ogni ricchezza anche di tipo spirituale come l'intelligenza, la cultura, le capacità manageriali, di lideranza o altro. Dove qualcosa ci "assorbe" troppo, fosse pure un'attività apostolica, quel qualcosa diventa idolo e padrone che genera affanno, paura, depressione e anche peggio. Davvero non si serve Dio in quelle condizioni!
La terapia o meglio la prevenzione?
Il coltivare nella fede la certezza che il Padre sa tutto di noi e non può volere che il nostro vero bene.
L'esercizio spirituale di oggi è un momento contemplativo guidato da Gesù. E' Lui qui a indicarmi qualche fiore del campo, qualche uccello. Ecco: visualizzo interiormente queste realtà di cui il Signore ha detto che se il Padre pensa a loro, quanto più penserà a noi suoi figli! Verbalizzerò poi così:
"Padre, tu sai tutto. Io mi abbandono a te, mi fido di Te".
La voce di un giovane contemporaneo
O Amore, che tu sia amato,
e ogni essere in te sia beato.
Un pellegrino volontariamente povero