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TESTO Commento su Giovanni 16,16-20

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della VI settimana di Pasqua (25/05/2006)

Vangelo: Gv 16,16-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

La vostra afflizione si cambierà in gioia,

Come vivere questa Parola?

Il vangelo è un "lieto annunzio", teso ad alimentare la gioia. Anche là dove ci si trova a dover affrontare situazioni di prova che possono generare momentanea tristezza, l'ultima parola è la gioia. Per questo Gesù è venuto: perché la nostra gioia fosse piena, traboccante. Certo, Egli non ha soppresso la sofferenza, anzi l'ha assunta immergendosi in essa. È a questo che allude annunciando ai discepoli che verrà un tempo in cui sarà sottratto alla loro percezione. Il vangelo odierno, infatti, si inserisce nel contesto dell'imminente passione. Ma il messaggio che racchiude va oltre. Per ogni cristiano si profila il tempo in cui la sua fede verrà messa alla prova. Penose ore di dubbio, di aridità, in cui Dio sembra essersi eclissato proprio mentre tutto traballa. Ore che hanno ben conosciuto anche i santi. I mistici parlano della "notte dello spirito", ma individuando proprio in queste sofferte esperienze l'ora della fecondità. Sì, come ha detto Gesù, se il chicco di frumento non si abbandona al freddo e oscuro abbraccio della terra, non potrà mai sperimentare la gioia di sentire palpitare in sé una nuova vita. Non si tratta allora di "catastrofi" irrimediabili, e neppure di "incidenti" di percorso da sopportare pazientemente, bensì di momenti provvidenziali, che preannunciano la luce del nuovo giorno. È da quest'ottica che il cristiano guarda all'oggi: un tempo segnato da tante contraddizioni e che si presterebbe alle più pessimistiche previsioni. Un tempo che, comunque, è già stato redento da Cristo. I suoi sussulti di morte sono attraversati dalla forza dirompente del Risorto. Con questa consapevolezza il cristiano può, quindi, immergervisi attivamente, quale lievito che tutto fa fermentare verso la pienezza, verso la gioia di cui è depositario.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, verificherò la qualità della mia fede: credo nella Luce anche quando sono immerso nelle tenebre? Credo che anche la storia dei nostri giorni è "storia di salvezza"? Come assumo il mio compito di essere sale luce lievito?

Non c'è nube che possa oscurare definitivamente il sole, soprattutto quando il sole sei tu, Signore Gesù! Lo credo e mi afferro a questa certezza, rifiutandomi di entrare a far parte dei "profeti di sventura". Lo credo e per questo mi impegno perché possa venire finalmente alla luce quel mondo rinnovato dall'amore che tu hai inaugurato con la tua morte-resurrezione.

La voce di un testimone

Sarebbe bello che la gente dicesse di tutti noi che siamo "quelli che fanno suonare le campane": le campane della gioia di pasqua, le campane della speranza.
Tonino Bello

 

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