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TESTO Commento su At 9,3

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Venerdì della III settimana di Pasqua (05/05/2006)

Brano biblico: At 9,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Mentre si avvicinava a Damasco dove era diretto una luce dal cielo lo abbagliò.

Come vivere questa Parola?

Il contesto dell'episodio biblico che ci viene proposto oggi è ancora quello di una strada soleggiata. Una strada che qualifica la nostra comune situazione di viandanti. Sì, siamo di passaggio in questo mondo e, qualunque sia la nostra situazione iniziale, tutti possiamo avere un incontro con il Risorto che può essere decisivo. Ieri era di turno un "eunuco", un escluso dalla fede ebraica. Oggi Saulo, un rispettabile fariseo, integro e pieno di zelo. Ieri un uomo in cerca di verità. Oggi un credente istruito alla scuola dei più prestigiosi rabbini dell'epoca, sicuro di sé, "fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore". Ma ecco che alle porte di Damasco, folgorato dalla luce di Cristo, Saulo viene bruscamente messo dinanzi alla propria cecità. Non è possibile accedere alla luce se prima non si è ammesso di essere un "non-vedente". È un passaggio obbligato. Saulo, che in fondo è un uomo retto, ha l'umiltà di riconoscerlo e di "consegnarsi" a Colui che prima perseguitava, accettando di passare attraverso la mediazione che gli viene proposta. A fronte, un uomo titubante: "Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli!". Pregiudizi che vorrebbero precludere agli altri la via della salvezza. Etichette gratuitamente attaccate alle spalle di chi per noi è "irrecuperabile", dimenticando che Dio può fare proprio di loro "strumenti eletti per portare il suo nome". E dall'umile e obbediente piegarsi di Anania il venire alla luce di colui che sarà l'Apostolo delle genti.

Oggi, nel mio rientro al cuore, proverò a verificare se il mio atteggiamento mi avvicina più all'eunuco o a Saulo o ad Anania. Prenderò poi la ferma decisione di non "etichettare" più nessuno, e di rendermi disponibile alla luce per me e per gli altri.

Folgorami, Signore, con la tua luce, perché non dimentichi mai che "la luce che è in me è tenebra" se non rimango umilmente e costantemente aperto ad accogliere la novità del tuo rivelarti.

La voce della fondatrice del "Movimento dei Focolari"

In Cielo vedremo Dio così come egli è, ma la fede già da ora ci spalanca il cuore sulle realtà del Cielo e ci fa intravedere tutto con la luce del Cielo.
Chiara Lubich

 

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