TESTO Commento su Giovanni 15,9-17
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VI Domenica di Pasqua (Anno B) (28/05/2000)
Vangelo: Gv 15,9-17
«9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Dalla Parola del giorno
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga.
Come vivere questa Parola?
Com'è importante entrare sempre più nella consapevolezza che la nostra vita cristiana ha, in radice, una chiamata d'amore del tutto gratuito. Non ci siamo messi noi a stare con Gesù, ma Egli, sospinto dallo Spirito Santo, dietro un preciso mandato del Padre ci ha scelti, ci ha invitati a vivere con Lui e come Lui.
Di qui il suo dare consistenza alla nostra vita con la sua Parola ("Vi ho costituiti") e il mandarci a irradiare, ad annunciare con la vita, dentro una fecondità che non è come quella del frutto sull'albero. Il frutto, se non è colto, cade e marcisce; il nostro "fruttificare" invece dentro la forza e la tenerezza del suo amore "rimane", cioè non cessa di essere lode e gloria a Dio e strumento di salvezza per i fratelli.
L'esercizio spirituale di oggi sarà appunto l'interiorizzare questa realtà, soprattutto durante una pausa contemplativa di rientro al cuore. Posso verbalizzare così:
Tu mi hai scelto, Signore, per essere santo e immacolato alla tua presenza nell'amore (cfr. Ef.1,4); rendimi capace, dentro le mie relazioni, di quella pazienza, dolcezza e affabilità che, ben più delle parole, annunciano te.
La voce di una poetessa e saggista
"Quando tutto è in pace e me ne sto tranquilla e solitaria, il raccoglimento viene. Allora trovo nel mio cuore Chi mi ama per primo e, in Lui, tutto quello che amo sulla terra e nel cielo"
Raïssa Maritain