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TESTO Commento su Giovanni 15,1-8

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V Domenica di Pasqua (Anno B) (21/05/2000)

Vangelo: Gv 15,1-8 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,1-8

1«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. 2Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. 3Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. 4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. 6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. 8In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

Dalla Parola del giorno

Questo è il suo comandamento che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri (...). Chi osserva i suoi comandamenti rimane in Dio e Dio in lui.

Come vivere questa Parola?

Nella sua prima lettera Giovanni focalizza il tema-fulcro del suo Vangelo.

Ecco, Dio vuole che ci fidiamo pienamente di Lui, perché, nella persona (=nel nome) del Figlio, ci ha dato la certezza di amarci da Dio, ossia infinitamente. Fidarci di Lui è dunque esprimergli concretamente che lo amiamo, vivendo così il primo comandamento. Il secondo, che è simile, riguarda l'amore reciproco senza del quale l'amore di Dio è illusione perché, dice ancora Giovanni, "non ami Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi" (1Gv.4,20 ).

Scommettere la vita su questo respiro di fiducia e su questo impegno d'amore significa purificarla e approfondirla incredibilmente, perché diventa sempre più un "rimanere" nel mistero di Dio Amore. Questo verbo è tanto pregnante e riprende un leitmotiv di Gesù: "Rimanete in me e io in voi".

Oggi troverò uno spazio "domenicale" per vivere la dimensione contemplativa, cioè "di profondità" in ordine a questo rimanere. Posso verbalizzare così:

Gesù, che io rimanga in te e tu in me sempre, perché il mio vivere sia un portare frutto in te dentro tutte le mie relazioni.

La voce di un antico Padre

"Pregate con tutto il cuore e lo Spirito vi sarà donato: lo Spirito che ama rimanere nei cuori retti".
Abba Antonio

 

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