TESTO Commento su Giovanni 13,16-20

Dalla Parola del giorno

In verità, in verità vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato.

Come vivere questa Parola?

Quando Gesù introduce il suo dire con l'espressione ripetuta "in verità", significa che quanto sta per affermare è di gran peso. Qui l'argomentare di Gesù è sulla dimensione dell'accogliere.

Accogliere è ben più che ricevere. Fa pensare al mistero della terra che, se è buona, accoglie il seme che darà frutto; al grembo della donna che accoglie la vita inseminata in lei. E con che cura, con che amore è chiamata ad accoglierla! Ognuno di noi, se è credente, è anche mandato ("andate, io vi mando come agnelli tra i lupi" Cf Lc 10,3; "andate ed evangelizzate" Cf Mc 16, 15). Siamo gente mandata per essere accolta e gente chiamata ad accogliere.

"Accogliere": questo mistero del farsi terra buona e grembo materno in cuore secondo quello che dice Gesù, fa sì che io, accogliendo un fratello, accolga Gesù e, se accolgo Gesù, il Padre stesso entra nel circuito di fuoco di questo amore accoglienza. Ma, per contrasto, il non accogliere quanto è deleterio!

L'esercizio spirituale di oggi sarà esercizio di accoglienza, ma in questa dimensione di profondità.

Accolgo un fratello, una sorella? L'accolgo anzitutto nel cuore con attenzione, ascolto, tenerezza, disponibilità all'aiuto? Accolgo Gesù e, in lui, il mistero stesso del Padre.

La voce di un profeta dei nostri giorni

L'amore è in movimento. Se il cuore non progredisce, regredisce. Se non si apre ad accogliere, entra in un processo di chiusura e quindi di morte spirituale.
Jean Vanier