TESTO Commento su At 16,15
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Lunedì della VI settimana di Pasqua (17/05/2004)
Brano biblico: At 16,15
Dalla Parola del giorno
Lidia [...] dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia c'invitò: "Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa". E ci costrinse ad accettare.
Come vivere questa parola?
L'evangelizzazione – narrano gli Atti – giunge con Paolo e Barnaba in Europa, nella città di Filippi in Macedonia. Di sabato essi escono dalle mura e portano la lieta notizia della salvezza alle donne che, secondo la consuetudine, si recavano lungo il fiume a pregare. L'acqua infatti serviva alle abluzioni che dovevano precedere la preghiera giudaica, come segno di purificazione. Ed è bello ricordare che il fiume rievoca la grande speranza di Israele nella parola ispirata di Ezechiele (47,1-12) e dell'Apocalisse (22,1-2). Risuonano dunque qui sulle acque le parole di vita che Paolo e Barnaba comunicano a queste donne in preghiera. L'autore degli Atti ricorda che "c'era ad ascoltare una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, una credente in Dio. Il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo". Due cose sono importanti. Il fatto che è Dio stesso ad "aprire il cuore" di questa donna. A quei tempi, che una donna fosse commerciante di stoffa preziosa era indizio di non comuni capacità in lei. Però quanto ad "aprire il cuore" non lei riuscì nell'intento, ma Dio operò dentro la sua disponibilità espressa dal suo andare a pregare. La seconda notevolissima osservazione è questa. Il cuore di Lidia davvero fu spalancato da Dio. A che cosa? A quel comandamento che Gesù disse essere il suo: "Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amate". E l'amore di Lidia non fu di belle parole ma dell'immediato spalancare la casa ai fratelli che "costrinse ad accettare".
Oggi, nella mia pausa contemplativa, visualizzerò questa scena piena di vita e di calore umano-divino lasciandomi provocare dall'atteggiamento di piena apertura all'Amore da parte di Lidia. C'è anche in me la prontezza a tradurre la mia fede in pratica di concreto aiuto fraterno?
O Signore, l'impeto del fiume che è la tua Grazia rallegra quella città di Dio che è il mio cuore. Aprilo tu all'impeto del tuo Amore e alle urgenze pratiche della carità.
La voce di un Padre della Chiesa
Lo Spirito che discende largamente non viene costretto da confini, non viene obbligato entro limiti, non viene frenato in spazi circoscritti. Promana senza posa, sovrabbonda traboccando: purché il nostro cuore ne abbia sete e gli si apra. Quanta è la capacità della fede che gli presentiamo, tanta è la grazia inondante che attingiamo.
Cipriano di Cartagine