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TESTO Commento su Nm 21,8-9

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Martedì della V settimana di Quaresima (04/04/2006)

Brano biblico: Nm 21,8-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita".

Come vivere questa Parola?

Percorriamo a volo d'uccello la liturgia della Parola odierna, cogliendone il messaggio centrale: nel Libro dei Numeri si staglia l'immagine un serpente di rame sopra un'asta, figura veterotestamentaria del Crocifisso, di cui l'evangelista Giovanni richiama il mistero di dolore ed esaltazione: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'Uomo saprete...".

Abbassamento ed esaltazione. Dolore e gloria. Ecco il binomio inscindibile della vita cristiana. Liberati dal potere della morte siamo abilitati ad amare se accettiamo dell'amore anche le trafitture gloriose che passano attraverso la croce quotidiana. Una croce attraverso la quale sappiamo, per fede, d'essere stati innalzati, ossia in un certo modo già risorti, in Cristo. Certo, non è un agire immediato facile naturale. Ecco perché l'autore sacro c'invita a "a sollevare lo sguardo".

Da questo gesto di fede-fiducia, rinnovata ogni giorno nella comunione eucaristica, viene la forza di andare avanti e cercare con perseveranza il Regno di Dio. Altrimenti la croce ci schiaccia e rimaniamo come sepolti e dispersi tra le dune di un deserto impraticabile che ci impedisce di gustare l'intima gioia di una vita vissuta, fin da ora, come primizia d'eternità.

Questo chiediamo oggi in preghiera, mentre ci introduciamo speditamente nel mistero della Pasqua.

Donaci, Signore, di guardare a Te, come all'unica vera duratura sorgente di vita e di speranza, che disseta il nostro inquieto desiderio d'infinito.

La voce di un profeta del nostro tempo

Il Regno lo incontriamo anzitutto in Gesù che è il Regno per eccellenza. Il regno si attua nella sua vita, morte e risurrezione. Il Regno si attua in tutta la sua vita, dall'annunciazione all'ascensione, si attua nella sua morte, si attua nella sua risurrezione. E poi il Regno si attua gradualmente in tutti noi, in tutti coloro che entrano negli atteggiamenti e nelle relazioni di Gesù, vivendo come lui ha vissuto, offrendo la propria vita come lui l'ha offerta.
Card. Carlo Maria Martini

 

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