PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Giovanni 8,1-11

Casa di Preghiera San Biagio FMA   Home Page

Lunedì della V settimana di Quaresima - Anno B (10/04/2000)

Vangelo: Gv 8,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.

Come vivere questa Parola?

Cosa avrà scritto Gesù con il dito per terra? Un gioco da bambini, in un momento così drammatico come la lapidazione della donna adultera? Ben più che un gioco da bambini: è in gioco piuttosto il trapasso dall'antica alla nuova alleanza!

Cosa avrà scritto Gesù per terra? Trattandosi di un processo, dell'applicazione cioè della Legge di Mosè al caso di un adulterio, è legittimo immaginare che Gesù non scrivesse altro che la Legge stessa di Mosè. Quella Legge fu consegnata da Dio a Mosè non per condannare, ma per stringere un'alleanza nuziale con Israele. Sono le norme da non trasgredire per imparare ad amare come Dio ci ama: non sono altro che una scuola dell'amore.

Ma quella Legge l'uomo non riesce a rispettarla: essa diventa così condanna del cuore malvagio, malato, del peccato dell'uomo. Uno degli attributi fondamentali dell'amore è la fedeltà, fedeltà oltre la morte: ma la storia degli uomini non sperimenta che infedeltà e tradimenti. Chi di noi non meriterebbe di essere lapidato?

Ma ecco la novità inaudita: con Gesù quella Legge non è scritta più sulla roccia (memoria indelebile del nostro peccato), ma sulla sabbia (è fatta per essere cancellata dal perdono di Dio che vince la nostra infedeltà). Forte è il peccato, ma più forte è l'amore. Forza dell'amore, che vince il peccato e la morte, è il perdono.

Ma come è possibile perdonare? E come non peccare, resistere alle tentazioni? E come, se caduti, riuscire a pentirsi, a invocare il perdono? Tutto ciò è possibile solo se la Legge è scritta non sulla pietra, ma nel cuore: ossia se davanti agli occhi tengo non la norma, il precetto, ma il volto dell'Altro, di Dio e del prossimo.

Di fronte a ogni tentazione, di fronte (non sia mai!) ad ogni caduta, porrò davanti ai miei occhi e nel mio cuore il volto di chi sto per tradire, o ho tradito. Ugualmente, di fronte a ogni tradimento subìto, il mio sguardo si poserà sul peccatore che chiede perdono, e non sul peccato.

Oggi mi eserciterò nel percepirmi guardato e nel guardare, così da inabitare ed essere inabitato dalle persone che amo.

 

Ricerca avanzata  (55308 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: