TESTO Commento su Matteo 11, 20-24
Martedì della XV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (15/07/2003)
Vangelo: Mt 11,20-24
I contemporanei di Gesù, che non hanno voluto credere alle sue parole, non si sono lasciati persuadere neppure dalle sue opere prodigiose. Il rifiuto delle città del lago strappa a Gesù un'esclamazione di sofferenza e di indignazione, come un lamento che sale alle labbra di fronte a una disgrazia che poteva essere evitata.
Le città fortificate della Galilea furono le prime ad essere assediate ed espugnate dai romani, fin dal 67, durante la rivolta del 67-70, che culminò nella distruzione di Gerusalemme.
L'evangelista ci vuole ricordare la maggiore prontezza dei pagani nell'accogliere il vangelo in confronto con il popolo di Israele. L'alternativa al giudizio di condanna è la conversione a Cristo. Non esiste una terza possibilità. Il rifiuto cosciente della fede rende l'uomo colpevole.