TESTO Commento su Luca 24,35-48
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Giovedì fra l'Ottava di Pasqua (27/04/2000)
Vangelo: Lc 24,35-48
Dalla Parola del giorno
Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi"(...) Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle scritture.
Come vivere questa Parola?
Dallo smarrimento allo stupore, a quella pace che Gesù stesso dona. E' la modulazione dei sentimenti in quelli che, attanagliati da paura, se ne stavano rinchiusi nel Cenacolo.
Gesù, apparendo, li cambia nel cuore. Anzitutto mi soffermo a considerare quanto sia... terapeutico il saluto: "Pace a voi". Nessun ammonimento, nessun insegnamento, solo questo solo "soffio" vitalizzante: "Pace a voi".
Gesù risorto comunica se stesso perché è Lui stesso, come dice Paolo, "la nostra pace". Inoltre apre interiormente i suoi perché siano in grado di capire le scritture: capire che tutto, dagli scritti di Mosè a quelli profetici e sapienziali, tutto è in ordine a quel mistero pasquale che ora si è compiuto e che è la nostra salvezza. Senza questa azione di Gesù e del suo spirito (che è resa possibile solo dall'atteggiamento di fede e di preghiera) vano è contattare la Bibbia. Posso studiarne i contenuti come studio letteratura o scienza, ma non penetrarne il senso spirituale che, solo, è per me acqua di vita.
L'esercizio è oggi quello di farmi largo tra le occupazioni perché nel cenacolo del cuore possa percepire Gesù-Pace, Gesù a cui chiedo di pacificarmi a livello fisio-psico-spirituale. Quietare in Lui la fretta e l'ansia, significherà anche concedermi la lettura orante di uno dei vangeli della risurrezione, contemplando Gesù risorto che ne è lo splendido sole di speranza e di gioia.
La parola di un Maestro spiriturale vivente
Accogli le sacre scritture nel cuore e soffermati là pregandole. Il cuore ha una qualità che supera l'affetto, la tenerezza, la compassione. Il cuore è il centro profondo della persona. E' in certo senso il "santo dei santi" dell'uomo.
Padre Matta el Meschin (Egitto)