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TESTO Commento su Matteo 18,21-35

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Martedì della III settimana di Quaresima (21/03/2006)

Vangelo: Mt 18,21-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,21-35

21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.

31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. 32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Dalla Parola del giorno

Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette"

Come vivere questa Parola?

È chiaro che l'espressione "settanta volte sette" è un semitismo per dire "sempre". Sì, nello stile del cristiano il perdono è una realtà che totalizza tutta l'esistenza. Non ne puoi fare a meno. Non puoi condizionarlo con dei "se", dei "ma" e dei "però". Il perdono è come il sole. Se raggiunge il tuo orto o il tuo giardino, tutto ne è vivificato. A meno che da qualche parte ci siano grosse coperture di plastica o d'altro che sottraggono il suolo alla sua azione salutare. E la ragione profonda per cui non possiamo sottrarci all'atteggiamento del perdono (pena la morte spirituale) è che, di fatto, noi siamo gente continuamente perdonata dal Padre. È quello che Gesù spiega con la parabola del vangelo odierno. Quel tale a cui viene condonato il debito (enorme per quei tempi!) di diecimila talenti e poi si comporta da strozzino con chi gli deve solo cento denari, com'è purtroppo simile a noi! Non ci percepiamo infinitamente amati, dentro un abbraccio d'infinita misericordia a causa del non-amore che ci abita. E, a conseguenza di questa non-consapevolezza, vantiamo troppo spesso ragioni o per non perdonare o per dare un perdono monco, restando dentro atteggiamenti di sospetto, di sfiducia, di freddezza e altro.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi espongo al sole del perdono di Dio, della sua misericordia e tenerezza senza limiti e passo in rassegna eventuali "ma" "però" "se" che condizionano, nel mio cuore, la decisione di vivere il perdono cristiano.

Signore Gesù, in questo cammino quaresimale, purifica il mio cuore e abilitalo al perdono facile, mentre lo tieni immerso nella profonda persuasione che tu, per primo, intendi perdonarmi.

La voce di un padre della Chiesa

Se, chiunque tu sia, rivolgi il tuo pensiero a Cristo, e desideri ricevere quello che egli ti ha promesso, non essere pigro nel fare quel che egli ha ordinato. Cosa infatti ha promesso? La vita eterna. E cosa ha ordinato? Di perdonare il fratello. Come se ti dicesse: Tu, uomo, da' il perdono all'uomo affinché io, Dio, ti possa perdonare...
S. Agostino

 

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