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TESTO Commento su Giovanni 10,1-10

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IV Domenica di Pasqua (Anno A) (21/04/2002)

Vangelo: Gv 10,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 10,1-10

1«In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. 2Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. 3Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. 4E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. 5Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.

7Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. 8Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 9Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. 10Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza.

Dalla Parola del giorno

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.

Come vivere questa Parola?

Gesù dice che per entrare nell'ovile di Dio, che è lo spazio della libertà e della vita vera, bisogna attraversare una porta. Questa porta era chiusa, a causa del "no" che l'uomo aveva detto a Dio. Questa porta, inoltre, era stretta, difficile ad aprirsi, bassa, faticosa per chi, a forza, avesse voluto aprirla. Però era la porta della vita. Gesù la spalancò col duro cimento della sua morte in croce. Ma qui Egli approfondisce ulteriormente il discorso dicendo che la porta è Lui stesso. Ed è un'immagine ancora più efficace nell'esprimere l'idea di fondo: Gesù è il senso dell'esistenza: la mia, la tua, quella di tutti. E' il senso, il contenuto più vero e nobile e la condizione per avere orientamento e giungere alla meta. Gesù dà senso al nostro esistere perché dice che passando per dove Lui è passato (passione, morte ma anche resurrezione) realizziamo noi stessi e qualifichiamo, attorno a noi, la vita. Gesù è il contenuto del nostro esistere perché Lui stesso ha detto: "Io sono la vita"; Gesù è la condizione, l'orientamento per giungere là dove è Lui stesso a condurci: con sé al Padre nella forza-Amore dello Spirito, in un clima di agilità, di libertà e vita piena ("entrerà, uscirà, troverà pascolo").

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito Santo che questi pensieri diventino clima riposante del cuore, certezza e luce per camminare con passo tranquillo e animo sereno nella mia vita di ogni giorno.

La voce di un monaco contemporaneo autore di profondi scritti spirituali

Gesù ha aperto la porta ed è diventato Lui stesso porta. Ha così impresso il suo sigillo su ogni esistenza umana che è riuscita e compiuta se accetta di seguirlo nel suo itinerario.
A. Louf

 

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