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TESTO Commento su Luca 6,36-38

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Lunedì della II settimana di Quaresima (13/03/2006)

Vangelo: Lc 6,36-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,36-38

36Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.

37Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. 38Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Dalla Parola del giorno

Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

Come vivere questa Parola?

Nel linguaggio biblico la misericordia, come ben sappiamo, ha a che vedere con le "viscere" e l'utero materno: è un atteggiamento che parte da dentro e coinvolge tutta la persona: mente e cuore, suscitando una commozione persino corporea, fisiologica quasi, da cui erompe, incontenibile, l'esigenza di coltivare e custodire la vita dell'altro.

Chiediamoci allora: come agisce in concreto colui che ha viscere di misericordia? Il contatto con la miseria, sia essa peccato o povertà, lo ferisce così profondamente da suscitare un'azione immediata: il perdono, la riconciliazione, se si tratta di un'offesa subita, oppure un intervento fattivo, un'opera di misericordia, se si tratta di indigenza o di bisogno.

Ecco dunque il senso di quel "siate misericordiosi" di cui oggi parla Gesù nel Vangelo. La misericordia non è un atteggiamento da sfoderare soltanto quando l'altro viene a chiedere scusa se ha sbagliato o a chiedere aiuto se è in difficoltà. Essere misericordiosi significa, prima ancora e più ancora, correre incontro a colui che ci ha offeso, amandolo per quello che è e soffrendo con lui per le ferite della sua colpa. Dunque, prevenire i bisogni, i disagi dell'altro. In una parola, "avere a cuore il misero". Anzi, quanto più è lontano, tanto più il misericordioso lo sente vicino: perché l'unica misura della misericordia è il bisogno dell'altro.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo al Signore il dono della misericordia perché possa nutrire una passione infinita per ogni uomo e percepire la sua gioia e la sua sofferenza come mia gioia e mia sofferenza.

Aiutami, Signore, a portare l'altro dentro di me, nelle mie viscere, sentendolo come me stesso. Mi animi il tuo Spirito nell'essere tenero amore per ogni uomo che ha bisogno di compassione.

La voce di un 'profeta' dei nostri giorni

Cos'è la misericordia? Null'altro si potrebbe dire, che "una miseria raccolta nel cuore". Quando la miseria altrui tocca e colpisce il tuo cuore, quella è misericordia.
David Maria Turoldo

 

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