TESTO "Prova - Silenzio - Sguardo"
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II Domenica di Quaresima (Anno B) (12/03/2006)
Vangelo: Mc 9,2-10
2Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro 3e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. 5Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». 6Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 7Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». 8E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro.
9Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell’uomo fosse risorto dai morti. 10Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Dopo aver contemplato l'amore di Dio vissuto nell'esperienza di Noè e della sua famiglia; la liturgia ci propone uno dei testi più belli, commoventi e toccanti, riguardante la vita di Isacco e quella di Abramo. Ci troviamo di fronte ad una situazione molto particolare: Isacco, figlio della promessa e di tutte le speranze di Abramo, e non solo, deve essere offerto in sacrificio... e tutto è per un comando Divino. Siamo di fronte alla desolazione e allo sconforto...viene compromesso il futuro della famiglia e della storia dell'umanità intera. Si brancola nel buio. Il Figlio del Sorriso (di Dio) adesso è motivo di pianto... quasi di lutto. Tutto sembra svanire nel nulla.... Il vuoto è totale... c'è clima di morte.
Che storia terribile!!! Ma è veramente cosi...? Ascoltiamo la...
PAROLA...
Il testo si apre con una indicazione ben precisa: ".... Dio mise alla prova Abramo..." La tentazione (nissah) di cui si parla, di per sé indica una prova da superare... una difficoltà da vincere, una forma di verifica per saggiare la consistenza di ogni uomo; è stato così per Abramo... Gesù Cristo... ed ora per ciascuno di noi. La vera natura e l'indole dell'uomo si misurano sempre in un contesto di difficoltà... quando tutto va bene siamo tutti buoni, ma se qualcosa non va per il nostro verso o per quello giusto allora... l'uomo può diventare "lupus" non solo nel rapporto con il proprio simile ma anche nel rapporto con Dio. Per cui la prova diventa il metro indispensabile per comprendere di che "stoffa" è fatto l'essere umano... non tutti i mali nuocciono.
Il Silenzio di Abramo diventa una forma immediata di obbedienza ed adesione alla volontà divina. E' Abramo stesso ad eseguire gli ordini e a preparare il tutto per il grande momento. In questo frangente non c'è spazio per la discussione... se si vuole andare "verso Dio" bisogna passare per la morte... nella restituzione del Dono si capisce il Dio che Dona ed il valore dello stesso Dono. Si ritrova Dio in un contesto di sacrificio e di dedizione totale e piena. Il silenzio è l'arma vincente anche di Isacco. Nel silenzio e nell'obbedienza è opportuno farsi condurre...in questo modo ci viene offerta la chiave di lettura di tutta la vita. E' la logica di Dio!!!
"...Il Signore vede..." gli occhi si incrociano... c'è un gioco di sguardi... tutti i protagonisti del caso "vedono", ma quello che più conta ed interessa è lo sguardo di Dio... che segna un punto di svolta in tutta la vicenda e la conduce a lieto fine.
E' uno sguardo che libera dall'angoscia mortale che attanaglia l'uomo, per cui si può toccare con mano la gioia per la ritrovata serenità dopo un momento di prova. Lo sguardo di Dio porta nell'uomo la gioia e gli insegna la via della lode... il tutto, se vissuto con fede, diventa testimonianza d'amore... annuncio del vangelo.
Lasciamoci guardare da Dio durante questo periodo quaresimale.
Buona Domenica.