PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO La veglia Pasquale: il trionfo della Risurrezione!

don Lucio D'Abbraccio   don lucio d'abbraccio

Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno C) (19/04/2025)

Vangelo: Lc 24,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,1-12

1Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. 2Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro 3e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. 4Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. 5Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? 6Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea 7e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». 8Ed esse si ricordarono delle sue parole 9e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. 11Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.

In questa notte santa, madre di tutte le veglie, siamo qui riuniti per celebrare il cuore della nostra fede: la passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Dopo il silenzio meditativo del Sabato Santo, che ha custodito il mistero di Cristo nel sepolcro, l'oscurità di questa notte viene squarciata dalla luce nuova della Pasqua.

Abbiamo iniziato questa solenne celebrazione fuori dalla chiesa, nel buio, attorno al fuoco nuovo benedetto. Quel fuoco, che disperde le tenebre esteriori, è segno del Cristo risorto che vince ogni oscurità interiore ed esteriore. Il Cero Pasquale, acceso da questo fuoco, è Cristo stesso, «luce del mondo». Entrando in processione, con le nostre piccole luci che via via si sono accese dal Cero grande, abbiamo simboleggiato il diffondersi della luce di Cristo nelle nostre vite e nel mondo. Il canto solenne dell'Exultet ha proclamato con gioia l'annuncio pasquale, ripercorrendo la storia della salvezza e benedicendo questa «notte veramente beata» che ha visto Cristo risorgere. Questo primo momento, il Lucernario, ci ha immersi fin da subito nel mistero della luce che vince le tenebre.

Siamo passati poi alla Liturgia della Parola, un momento straordinariamente ricco in questa Veglia. Non è un semplice susseguirsi di letture, ma un vero e proprio viaggio attraverso la storia della salvezza. Dalla creazione del mondo, narrata nel libro della Genesi, che ci ricorda la bontà originale di Dio e il suo progetto d'amore per l'umanità; attraverso la prova di Abramo e la sua fede incrollabile, che prefigura il sacrificio di Cristo e la nostra fiducia in Dio; giungendo alla liberazione del popolo d'Israele dalla schiavitù d'Egitto con il passaggio del Mar Rosso. Questo evento, centrale per l'Antico Testamento, diventa per noi cristiani il potente simbolo del nostro battesimo, il passaggio dalla schiavitù del peccato alla libertà dei figli di Dio.

Le letture profetiche (da Isaia, Baruc, Ezechiele) annunciano la nuova Gerusalemme, l'alleanza eterna, l'acqua viva dello Spirito che purifica e rinnova i cuori aridi. Sono promesse di speranza, di un futuro di salvezza offerto da Dio a un popolo spesso infedele.

Dopo queste letture dell'Antico Testamento, dense di storia e profezia, il nostro canto dell'Alleluia prorompe con una forza e una gioia nuove. Per tutta la Quaresima lo abbiamo taciuto, quasi in segno di attesa e penitenza. Ora esplode, liberato, perché l'attesa è finita: Cristo è risorto!

E siamo giunti così al Vangelo della Risurrezione. Abbiamo ascoltato con cuore trepidante e gioioso l'annuncio delle donne che, recatesi al sepolcro di buon mattino, trovano la pietra rotolata via e il sepolcro vuoto. Due uomini in vesti sfolgoranti annunciano loro la notizia che cambia la storia: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto!». Questo è il culmine della Liturgia della Parola, il compimento di tutte le promesse. Il Vangelo non descrive il momento della Risurrezione - nessuno lo ha visto - ma ne annuncia l'evento e le sue prime testimonianze. È un annuncio che irrompe nella notte e nella tristezza del Venerdì Santo, portando luce e speranza dove sembrava esserci solo fine e sconfitta.

La Risurrezione di Gesù non è un semplice ritorno alla vita terrena, come nel caso di Lazzaro. È un passaggio ad una vita nuova, gloriosa, che vince definitivamente la morte e apre per noi la possibilità di parteciparvi. Il sepolcro vuoto non è solo la prova di un'assenza, ma il segno di una presenza nuova e trasfigurata.

Questa verità pasquale ci introduce alla Liturgia Battesimale. In questa notte, la Chiesa genera nuovi figli. Vedremo, forse, fratelli e sorelle che riceveranno il Battesimo, la Cresima e l'Eucaristia, venendo così pienamente innestati nel mistero pasquale di Cristo. Per coloro che sono già battezzati, questo è il momento in cui rinnoviamo le nostre promesse battesimali. Rinunciamo al peccato e a satana e riaffermiamo la nostra fede in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo rito ci ricorda che il nostro battesimo è stata la nostra personale «pasqua», il nostro passaggio dalla morte del peccato alla vita nuova in Cristo. Veniamo aspersi con l'acqua benedetta, segno della purificazione e della vita nuova che scaturisce dal fianco trafitto di Cristo e che ci è donata nello Spirito.

Infine, la Veglia culmina nella Liturgia Eucaristica. È la prima Eucaristia di Pasqua, il banchetto nuziale dell'Agnello immolato e risorto. Sullo stesso altare dove abbiamo ricordato la passione, celebriamo ora la vittoria. Il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Cristo risorto, il cibo che ci nutre per la vita eterna. Partecipando a questo banchetto, entriamo in comunione con il Risorto e tra di noi, formando l'unico Corpo di Cristo. È il culmine della nostra partecipazione al suo mistero pasquale.

Questa Veglia Pasquale è un invito a fare nostra questa pasqua di Cristo. È un invito a lasciare le tenebre del peccato, della paura, della disperazione e a camminare nella luce del Risorto. È un invito a rinnovare la nostra fede e a vivere da veri battezzati, testimoniando con la vita che Cristo è veramente risorto e che la morte non ha più l'ultima parola.

La Risurrezione di Gesù è la garanzia della nostra risurrezione. È la sorgente della nostra speranza. Ci dice che nessuna situazione di morte - il dolore, la sofferenza, l'ingiustizia, persino il peccato - è definitiva. In Cristo, c'è sempre la possibilità di una vita nuova, di una vittoria.

Mentre partecipiamo a questa Eucaristia pasquale, chiediamo al Signore risorto di riempire i nostri cuori della sua gioia e della sua pace. Che la luce del Cero Pasquale continui a brillare nelle nostre vite, guidandoci e sostenendoci nel nostro cammino di fede. Che possiamo essere, anche noi, testimoni credibili che Cristo è risorto, è veramente risorto! Amen! Alleluia!

 

Ricerca avanzata  (57111 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: