TESTO IL PARADOSSO

Hai mai pensato a quanto sia paradossale il modo di giudicare degli uomini? Di solito chi toglie la vita, chi uccide, viene processato e condannato. Ma nel brano di Vangelo che abbiamo appena ascoltato, succede l'opposto: Gesù viene condannato perché ha dato la vita a Lazzaro. E per questo viene condannato a morte.

I capi dei Giudei si riuniscono, preoccupati. Hanno paura: non del male, ma del bene. Non di un assassino, ma di un risuscitatore. Perché? Perché se Gesù può far risorgere un morto... chi potrà mai fermarlo? Chi non lo seguirebbe? Il loro potere vacilla, perché il potere del mondo si fonda sulla paura, sulla morte, sul controllo. Ma chi dona la vita, chi risveglia i cuori, chi fa rinascere la speranza... rompe la catena della paura.

E allora scelgono di seguire la logica più assurda: “Meglio che uno solo muoia per il popolo.” Che razza di logica è questa? Meglio che chi dona la vita muoia? E chi l'ha detto?

Oggi, nel mondo, c'è ancora chi porta morte: con le armi, con le parole, con l'odio... e spesso trova anche un grande sostegno da parte di molti. Al contrario, chi cerca di difendere la vita viene ostacolato, ridicolizzato, isolato.

Quaresima è il tempo in cui scegliere. Tempo in cui tornare dalla parte della vita, di Gesù, del Risorto. Perché ogni nostro piccolo gesto di perdono, di cura, di tenerezza... fa risorgere qualcuno.

IMPEGNO QUARESIMALE:

Cerca un piccolo modo per “resuscitare” qualcuno accanto a te: una telefonata a chi è solo, un abbraccio sincero, un messaggio di pace, un silenzio che disinnesca il litigio. E alla sera chiediti: “Oggi ho portato vita o morte con le mie parole e azioni?” In questo modo, tu non solo celebrerai la Pasqua... ma diventerai Pasqua.