TESTO GIUDICI DA QUATTRO SOLDI
padre Ezio Lorenzo Bono Home Page
Lunedì della V settimana di Quaresima - Anno C (07/04/2025)
Vangelo: Gv 8,12-20
Ogni giorno, magari senza nemmeno accorgercene, facciamo un monte di valutazioni e giudizi: il caffè che beviamo, la persona che incontriamo, il post che leggiamo. Mettiamo stelline, cuoricini, like, commenti. Giudichiamo luoghi visitati, ristoranti frequentati. Classifichiamo. Escludiamo. Apprezziamo. Critichiamo. Siamo diventati tutti giudici improvvisati, da quattro soldi, come se fossimo sempre su una tribuna di talent show, pronti a sentenziare chi merita e chi no.
E succede che persone vengano massacrate sui social, spesso per pretesti banali, o bullizzate con conseguenze devastanti (come “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, che qualche anno fa, dopo essere stato violentemente bullizzato dai suoi compagni di classe, si è tolto la vita).
Quello che è stupefacente nel Vangelo di oggi è che l'unico che potrebbe giudicare davvero - Gesù, che conosce i cuori - è l'unico che non giudica nessuno: “Io non giudico nessuno” (Gv 8,15). Qui c'è il capovolgimento cristiano. Noi, che vediamo solo l'apparenza, giudichiamo e condanniamo. Gesù, che vede nel profondo, non condanna. Perché? Perché lui è venuto non per giudicare, ma per salvare (cfr. Gv 3,17). La sua giustizia non esclude, ma abbraccia. Non divide, ma unisce. Il vero amore non ha bisogno di giudicare, ma di comprendere.
Non vi è mai capitato di aver sbagliato e di essere stati accolti con comprensione? Non è forse in quei momenti che ci siamo sentiti più amati, più liberi, più vivi?
IMPEGNO QUARESIMALE:
Ogni volta che sei tentato di giudicare o condannare qualcuno o qualcosa, prima di dire o fare qualsiasi cosa, ripeti tre volte le parole di Gesù: “Io non giudico nessuno” (Gv 8,15). E poi chiediti: se non giudica Lui... io sono forse più di Lui?
Gesù, nel Vangelo di oggi, dice anche di essere la luce. Allora preghiamolo così: “Signore Gesù, Luce del mondo, liberaci dalla tentazione di giudicare. Insegnaci a comprendere, come fai tu.”