TESTO Verbo al “futuro presente”
padre Ezio Lorenzo Bono Home Page
Venerdì della III settimana di Quaresima (28/03/2025)
Vangelo: Mc 12,28-34
Nella grammatica italiana esistono due forme di futuro: il futuro semplice e il futuro anteriore. Nella grammatica inglese ce ne sono addirittura di più: il futuro continuo, il futuro perfetto e il futuro perfetto continuo. Il verbo che usa Gesù per descrivere il comandamento più grande è “amerai”, ma non rientra in nessuna di queste categorie. Non è qualcosa che dovrai fare domani, o tra un anno, o un giorno qualsiasi: è qualcosa da vivere subito. È un verbo che sembra futuro, ma in realtà è presente. Si potrebbe quasi dire che è un futuro immediato, un “futuro presente”.
Noi, invece, siamo spesso bravi a procrastinare ciò che Gesù ci chiede. Se ci dice di perdonare, lo mettiamo nella lista delle cose da fare, tra i nostri “to do”. Se ci invita a soccorrere i più fragili, iniziamo a pensare come organizzarci. Se ci dice: “Porgi l'altra guancia”, rispondiamo: "Va bene, dammi tempo, ci arriverò..." Ma nel Vangelo di oggi, quando Gesù dice “amerai”, non sta dando un consiglio per il futuro: è un invito adesso, da questo momento.
E non solo siamo bravi a rimandare, siamo anche bravi a ridimensionare. Per ogni cosa che il Signore ci chiede, rispondiamo: "Ok, un attimo... vedrò cosa posso fare. Forse riesco a fare qualcosina..." Ma Dio non vuole “qualcosina”. Dio vuole tutto. “Amerai con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Non con un pezzo del cuore, un angolo della mente, o un briciolo di energia.
Le parole “qualcosina” e “aspetta un attimo” non esistono nel vocabolario di chi vuole seguire Gesù.
IMPEGNO QUARESIMALE:
Prova a sostituire ogni “poi lo farò” con “lo faccio ora”. Scegli un aiuto da dare a una persona subito, una ferita da perdonare subito, una parola di scusa da dire subito. Ama tutto e subito, perché l'amore vero non aspetta il momento perfetto: inizia ora.