TESTO Il lupo e l'agnello
padre Ezio Lorenzo Bono Home Page
Giovedì della III settimana di Quaresima (27/03/2025)
Vangelo: Lc 11,14-23
Vi ricordate la favola del lupo e dell'agnello? (Esopo/Fedro). Un lupo che stava abbeverandosi a un torrente vide un agnello più a valle che stava facendo lo stesso. Volendo trovare un pretesto per aggredirlo e poterlo mangiare, gli disse: “Stai sporcando l'acqua che bevo”. “ Questo non è possibile - rispose l'agnello - perché mi trovo più a valle di te”. Il lupo allora ribatté: “Sei mesi fa mi hai offeso”. “Ma se non ero ancora nato!” replicò l'agnello. “ Allora sarà stato tuo padre” concluse il lupo, e con un balzo lo azzannò e se lo mangiò.
Mi sembra di rivedere la stessa dinamica nel Vangelo appena letto: “Scacci i demoni in nome di Beelzebù!” dissero a Gesù. Ma Lui rispose: “Ogni regno diviso in se stesso va in rovina”. Quante volte Gesù fu attaccato con l'intento di farlo tacere, di eliminarlo. Eppure, come quell'agnello della favola, rispose con intelligenza e verità, smascherando la falsità delle accuse. Ma alla fine il lupo - il male - non volle più sentire ragioni, e lo eliminò, appendendolo alla croce.
Quante volte anche noi, con parole o atteggiamenti, “attacchiamo” o “eliminiamo” Gesù dalla nostra vita. Lo accusiamo, magari in silenzio, di ciò che non va, lo rimproveriamo per non esaudire le nostre preghiere, e così troviamo pretesti per giustificare la nostra indifferenza o il nostro allontanamento. Noi possiamo anche inventare mille scuse per non ascoltarlo, ma non possiamo ignorare quanto ci ha detto alla fine del brano del Vangelo di oggi: “Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”.
IMPEGNO QUARESIMALE:
In questa settimana, prova a riconoscere dentro di te quei “pretesti” che ti portano ad allontanarti dal Signore: le lamentele, i rimproveri, le accuse silenziose. Ogni volta che ti accorgi di uno di questi pensieri, trasformalo in una preghiera: “Gesù, voglio essere con te e raccogliere con te”.