TESTO Amare chi non ti ama
padre Ezio Lorenzo Bono Home Page
Sabato della II settimana di Quaresima (22/03/2025)
Vangelo: Lc 15,1-3.11-32
Ogni volta che ascoltiamo questa parabola, ci troviamo di fronte a una storia che tocca corde profonde del nostro essere. Spesso, siamo portati ad ammirare la figura del figlio minore, a commuoverci per il suo ritorno e per l'abbraccio del Padre. Ma fermiamoci un attimo e chiediamoci seriamente: perché è tornato a casa?
Non è certo il rimorso per il dolore causato al padre, neppure il desiderio di ristabilire una relazione spezzata. Il figlio minore torna perché semplicemente perché ha fame, perché ha sperperato tutto e si rende conto che persino i servi in casa del padre hanno il pane in abbondanza, mentre lui si trova a contendersi le carrube con i porci. Il suo ritorno è più interessato che sincero: non è mosso dall'amore, ma dalla necessità.
Eppure, il Padre lo accoglie. Non riteniamolo un ingenuo: lo sa benissimo che il figlio non sta tornando per amore. Sa che, se le cose fossero andate diversamente, se avesse fatto investimenti fruttuosi, se avesse trovato fortuna altrove, probabilmente non sarebbe mai tornato. Ma il cuore del Padre non ragiona secondo la logica dell'interesse o del merito. Egli non ama il figlio solo quando questi lo merita, ma perché è suo figlio.
E qui sta la grandezza dell'amore divino: amare chi non ti sta amando, anzi, chi magari ti sta usando per i suoi interessi. Il Padre lo accoglie prima ancora che il figlio dica una parola, senza metterlo alla prova, senza aspettare segni di vero pentimento. Perché? Perché il vero amore non aspetta di essere ricambiato per esistere.
Ma c'è anche un altro personaggio che non possiamo dimenticare: il fratello maggiore. Se il minore torna per interesse, il maggiore resta per calcolo. È il figlio obbediente, sempre presente, ma con il cuore lontano. Quando vede la festa per il fratello perduto, il suo rancore esplode: lui sì che ha sempre lavorato, lui sì che ha rispettato le regole. Eppure, anche lui ha bisogno di conversione. La sua obbedienza è senza amore, il suo servizio è senza gioia. È convinto che l'amore del Padre vada meritato, che la fedeltà dia diritto a un premio.
Ecco la sfida più grande di questa parabola: Dio non ama secondo i nostri schemi umani. Il Suo amore è scandaloso, immeritato, gratuito. Ed è proprio questo amore che siamo chiamati a vivere.
IMPEGNO QUARESIMALE:
Proviamo a fare qualcosa per qualcuno che sai che non ti ama. Fare del bene a coloro che ti amano, sono capaci tutti. Ma Gesù ti chiede di amare anche chi non lo merita, chi ti sta usando, addirittura chi è tuo nemico.