TESTO Commento su Luca 4,16-21

«Li amò fino alla fine»: un'espressione bellissima che ci ricorda che siamo tutti amati, in ogni circostanza e situazione. Gesù dimostra un amore immutabile per l'umanità: pensiamo che, mentre il suo amico Giuda aveva nel cuore di tradirlo, Gesù si mise a lavare i piedi ai discepoli, in un modo così umile che Pietro esclamò: “Tu non laverai i piedi a me!”. È vero che il Signore ci ama, eppure spesso ci sentiamo soli, non visti; il nostro dolore, le nostre ferite, i tradimenti ricevuti, quella perdita della persona amata, tutta la nostra sofferenza ci logora dentro e sembra gridarci: “Dio non si cura di te!”. Eppure è proprio la lavanda dei piedi che ci dà un indizio: «come io ho lavato i piedi a voi, fate altrettanto». Dio ti ama anche tramite gli altri, tramite quell'incontro che hai fatto, tramite quel nuovo amore, quella nuova amicizia, Dio ti ama anche attraverso ciò che ti circonda, anche nella comunità. Possiamo accorgerci che Dio è presente nella realtà, nell'amore che ci ha insegnato che sa di eternità. Gesù scommettendo sulla fraternità ci insegna ad essere veramente cristiani, sue prolunghe nel mondo.

«Ti ringrazio, Signore, perché ti manifesti a noi come non ci aspetteremmo, in maniera sempre inedita, nuova, sorprendete. Ti chiediamo che neppure un briciolo di questa manifestazione resti nell'aria, ma che subito si applichi a tutte quelle situazioni nella quali riconosciamo vicino a noi qualcuno che ti rappresenta, che rivela il tuo volto. Concedici, Signore, una vita quotidiana pratica, illuminata e approfondita nella conoscenza nell'amore della tua Passione e morte. Guidaci in questa ricerca difficile nella quale possiamo facilmente illuderci. Fa' che le parole che pronunciamo e che ascoltiamo siano percepite come parole serie, che un gioco ci potranno condannare se restano solo verbali. Salvaci Signore per la tua misericordia, tu che ci dono lo Spirito e vivi e regni nel secoli dei secoli. Amen» (Card. Carlo Maria Martini).