TESTO Commento su Is 58,9b-10
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Sabato dopo le Ceneri (08/03/2025)
Brano biblico: Is 58,9-14

27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 31Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Come vivere questa Parola?
In questo piccolo brano il Signore continua a parlarci del cambiamento che dobbiamo attivare in noi. Ci invita nuovamente a praticare la giustizia evitando l'oppressione, come abbiamo appreso tramite la lettura di ieri. Chiede di evitare la maldicenza (parlare empio) e di accusare (puntare il dito) ma essere sensibili al sofferente fisico (affamato) e non (afflitto di cuore), ovviamente senza giudicare. Se operiamo per il bene del prossimo, seguendo le sue indicazioni, possiamo essere luce per gli altri (cfr. Matteo 5,14-16), ma per farlo dobbiamo ascoltare la sua Parola, interiorizzarla e metterla in pratica come ci dice san Giacomo nella sua lettera: «come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta» (Gc 2,26).
Signore il mio giudicare è sempre dietro l'angolo, aiutami a chiudergli la porta.
La voce del Papa
“Purtroppo, invece, la prima cosa che spesso si crea attorno a chi sbaglia è il pettegolezzo, in cui tutti vengono a conoscere lo sbaglio, con tanto di particolari, tranne l'interessato! Questo non è giusto, fratelli e sorelle, questo non piace a Dio. Non mi stanco di ripetere che il chiacchiericcio è una peste per la vita delle persone e delle comunità, perché porta divisione, porta sofferenza, porta scandalo, e mai aiuta a migliorare, mai aiuta a crescere. Un grande maestro spirituale, San Bernardo, diceva che la curiosità sterile e le parole superficiali sono i primi gradini della scala della superbia, che non porta in alto, ma in basso, precipitando l'uomo verso la perdizione e la rovina (cfr I gradi dell'umiltà e della superbia)”.
Papa Francesco - Angelus - 10 settembre 2023
Claudio Del Brocco - claudiodelbrocco@yahoo.it