TESTO Dio fa la sua casa tra coloro che lo accolgono
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I Domenica di Quaresima (Anno B) (05/03/2006)
Vangelo: Mc 1,12-15
12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
* Ogni anno iniziamo la Quaresima accompagnando Gesù nel deserto, dove lo Spirito lo "spinge", subito dopo essere sceso su di lui in forma di colomba, mentre Gesù usciva dalle acque del Giordano, dopo il battesimo amministrato da Giovanni. La prima lettura ci fa ascoltare le parole di Dio dopo il Diluvio, quando Noè con la sua famiglia e gli animali dell'arca ricevono di nuovo la benedizione divina. Pietro, dal canto suo, mette in relazione il diluvio con il battesimo, che è la porta di entrata nella salvezza. Quanti simboli in queste brevi pagine della Bibbia! La liturgia di Quaresima e di Pasqua ci aiuterà piano piano a comprenderli e a entrare con essi dentro il cammino di Gesù, per passare anche noi dalla morte alla vita.
* Nella nostra vita facciamo frequentemente l'esperienza di incontraci in luoghi o di passare dei momenti dove tutto sembra perdere senso, dove non troviamo più i nostri punti di riferimento, dove ciò che era importante sembra perdere di spessore e ci lasciamo condurre da cose improvvisate, da persone non conosciute... Usiamo espressioni come: "è un caos!" oppure: "mi sento arido!"
La Parola di Dio, che contiene misteriosamente tutta la nostra vita, usa delle immagini, delle esperienze per parlare di questa situazione.
Una di queste immagini è il diluvio: quando le acque ricoprono la terra avviene il contrario di ciò che Dio fece creando il mondo, quando "separò le acque dalla terra e fece emergere l'asciutto" e rese possibile così la vita sulla terra. Il diluvio significa il caos in cui il mondo finisce quando si allontana da Dio, quando non riconosce più il suo Creatore. La Bibbia ci assicura che Dio, dopo il diluvio delle origini, rinnovò la sua alleanza con l'umanità, e non manderà più il diluvio: ha attaccato il suo "arco di guerra" sulle nubi del cielo, salva il mondo e la nostra vita dalla possibilità di ricadere nel caos delle origini. Ecco perché Pietro può collegare le acque del diluvio con le acque del battesimo, con cui i cristiani entrano nell'esperienza pasquale di Gesù, passano dalla morte (caos, peccato) alla alleanza con Dio, seguendo il cammino di Gesù.
* Questo cammino comincia nel deserto, dove per quaranta giorni Gesù è vissuto, tentato da satana, in compagnia di animali selvaggi e servito dagli angeli.
Come è difficile immaginarsi Gesù in questa situazione (non ricordo di aver visto dei quadri che descrivano questi elementi!). In realtà Marco ci parla in simboli. I quaranta giorni nel deserto ricordano il cammino del popolo di Israele, dove ha imparato piano piano a conoscere Dio e ha compreso come è difficile essere fedele alla sua parola. Le fiere e gli angeli ricordano la condizione dell'uomo nel paradiso terrestre, che è anche la condizione preannunciata da Isaia per l'arrivo del Messia. Nel deserto Gesù ripercorre la storia di Israele e di ogni uomo, e apre un cammino nuovo e definitivo di incontro con Dio: assume totalmente la situazione di ogni uomo, che si trova preso tra la promessa si Dio (che richiede fede) e la tentazione del male (che promette una felicità a poco prezzo): Gesù vince questo duello, e ci conduce con sé nel cammino della piena fiducia in Dio: mostra che la storia di ciascuno di noi, storia di tentazioni, di cadute e di prove, può trasformarsi in storia di ricostruzione, di vita. Non ci toglie la tentazione, ma ci accompagna ad affrontarla nella fiducia (questo è anche il senso della richiesta del Padre Nostro: non lasciaci soccombere quando siamo tentati).
* Quando esce dal deserto Gesù può annunciare che il Regno di Dio è vicino: Lui per primo ne fa esperienza, sente Dio suo Padre vicino nei momenti di difficoltà, sente che la vita, pure minacciata, è protetta continuamente da Dio, è protetta dal caos. E con questa fiducia può chiamare gli uomini alla conversione.
Ognuno di noi è invitato in questa quaresima a rispondere a questo appello, a fare memoria dei diluvi e dei deserti per i quali la sua vita è passata o sta passando, per accogliere la promessa di Gesù: Dio sta vicino alla tua vita, abbi fiducia in Lui.
Commento a cura di padre Gianmarco Paris