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TESTO Commento su 2Cor 3,3

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VIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (26/02/2006)

Brano biblico: 2Cor 3,3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 2,18-22

18I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da lui e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 19Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. 21Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore.

22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

Dalla Parola del giorno

Voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.

Come vivere questa Parola?

Il contesto di questa preziosa pericope, all'interno della seconda lettera indirizzata da S.Paolo ai Corinzi, è il bisogno che l'apostolo ha di proclamare ai suoi accusatori una verità lampante. Le credenziali dell'apostolo, la "lettera" in difesa di Paolo è quella scritta nel cuore stesso dei Corinzi: la loro fede operante per mezzo della carità. E qui c'è un rapido passaggio che scuote via l'occasionalità dello scritto paolino e assurge a un'immagine viva, efficace, attuale anche per noi. Sì, anche noi infatti siamo una lettera che Gesù stesso scrive attraverso gli insegnamenti sacri del Nuovo Testamento che non da uomo, ma dallo stesso "Spirito del Dio vivente" prende forma e significato. Dove? "Non su tavole di pietra" ma su quelle dei nostri cuori. Questa è la fiducia che, per mezzo di Gesù, Paolo ha davanti a Dio. E questa è pure la nostra. Sì, perché – come dice l'apostolo – "la nostra capacità viene da Dio". Noi possiamo fare della nostra vita un lieto proclamare l'Amore che Dio ha per ogni uomo per ogni donna di tutta la terra. Diventiamo una lettera di Cristo, un suo messaggio. Non tanto per quello che diciamo quanto piuttosto per quello che testimoniamo. Soprattutto la pace, la gioia, una coraggiosa e serena voglia di essere e di dirci cristiani con quelle scelte che come tali ci distinguono: rispettosi di tutti ma assolutamente non omologati alla banalità, al vuoto, all'agnosticismo pratico imperante.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, invoco lo Spirito Santo perché faccia veramente del mio cuore una tavola vivente in cui Gesù scrive, giorno dietro giorno, la Parola di vita, perché in pensieri parole scelte e azioni, io sia sale, lievito e luce di vangelo in mezzo alla stoltezza di un nuovo paganesimo.

Che io proclami il tuo vangelo, sia una tua lettera scritta dallo Spirito Santo ai miei contemporanei.

La voce di un teologo e mistico del nostro tempo

I libri, i documenti, i ragionamenti non ci potranno mai convincere e convertire. Ciò di cui c'è bisogno è la luce di una vita, l'irradiamento di un volto, il battito di un cuore: è il dono di tutta una vita.
Maurice Zundel

 

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