TESTO Commento su Giovanni 1,43-51
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
5 Gennaio (05/01/2024)
Vangelo: Gv 1,43-51
La seconda domenica dopo Natale offre la possibilità di soffermarsi sul prologo del Vangelo secondo Giovanni. È un testo importantissimo, in forma poetica, che non soltanto anticipa e riassume in parte il Vangelo stesso ma offre delle chiavi preziose per leggerlo e comprenderlo. Trattandosi di un testo molto vasto, soffermiamoci su tre parole: il principio, la luce, la grazia.
La prima parola è in principio. Il prologo inizia così: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio». L'evangelista richiama il libro della Genesi («In principio Dio creò il cielo e la terra») e lo supera. All'origine di tutto, in principio, c'era il Verbo, in greco il logos, la Parola. E questo Verbo era «presso Dio», che più precisamente si potrebbe tradurre: “era rivolto a Dio”; e questo Verbo «era Dio». Dunque, in principio, all'origine di tutto c'era Dio, con la sua Parola con la quale è da sempre in amorevole dialogo e per mezzo della quale ha creato tutto. Perciò Marzotto traduce: «all'inizio era il Dialogo». Dunque Dio esiste da sempre e per sempre, non un Dio solitario ma un Dio uno e trino, ovvero un Diocomunione. Dunque tutto parte dall'amore e tende alla comunione. Tutto ciò, tra le altre cose, ci ricorda che il vero punto di partenza è Dio stesso, che a Lui dobbiamo guardare e tendere se desideriamo che la nostra vita non sia un aggrovigliato gomitolo ma un tessuto di senso e d'amore. Sbagliare il punto di partenza e non avere la giusta meta significa condannarsi a vivere da erranti, privi del senso ultimo di orientamento per la propria vita. Per questo il Verbo eterno del Padre si è fatto uomo: per salvarci, ricordandoci peraltro chi siamo, da dove veniamo e verso dove siamo diretti! Questo ci fa' chiedere: qual è il mio principio? A cosa tendono le mie azioni e le mie scelte? Qual è “la bussola” che orienta le mie scelte? Posso dire che il mio centro è Gesù e che per me amare è la cosa più importante?
La seconda parola è la vita. Giovanni nel prologo ci dice che «in Lui [nel Verbo] era la vita e a vita è la luce degli uomini». Ci fa capire che il Verbo che si è fatto carne in Gesù ha in sé la vita e ci dona la vita. Una vita nuova, redenta, la vita di Dio nel cuore. Ridurre il cristianesimo a una serie di regole o a un'etica di vita significa decurtarlo della sua pienezza. La fede cristiana è adesione a Cristo, e aderire a Lui significa accogliere in noi la Sua presenza, la Sua vita (eterna). Significa poter vivere una vita nuova, redenta, libera dalle ristrettezze del proprio ego e dell'egoismo. Noi siamo affamati di vita e la risposta a questa fame di pienezza, di senso, è solo una: Cristo Gesù. Questo ci aiuta a chiederci: e io cosa chiedo al Signore? Per cosa lo cerco? Solo per le cose materiali? Solo per risolvere problemi? O gli chiedo in dono lo Spirito Santo, di darmi un cuore nuovo, di rendermi capace di amare come Lui, di perdonare, di sopportare? Ho capito che Gesù non mi dà solo delle cose o "delle grazie" ma è venuto a darmi se stesso? Perché io possa diventare come Lui?
La terza parola è la luce. È un'immagine significativa, usata dall'evangelista per parlarci della Rivelazione che Gesù è venuto a portarci. All'opposto, ecco le tenebre del peccato e della morte. È semplice capire la valenza della luce. Essa rischiara, permette di vedere, rasserena. Ecco, accogliere la parola del Signore, meditando le Sacre Scritture e accogliendo la sapienza della Chiesa, significa accogliere questa "luce" capace di rischiare le nostre tenebre, ovvero la confusione, il non senso che ci abita. Significa poter cogliere il senso profondo della realtà, capire qual è il bene da compiere, cogliere chi è Dio e chi sono io. Questa luce è fondamentale. Quante volte soffriamo nella vita, non tanto per gli eventi, ma per l'interpretazione che gli diamo. Accogliere la luce significa diventare capaci di scorgere la Provvidenza dietro una sofferenza, un'occasione dietro una tribolazione, una chiamata alla santificazione dietro una tribolazione...
Questa domenica ci chiama a riscoprire il nostro vero principio, ad accogliere la vita e la luce che Cristo è venuto a donarci, per vivere secondo la Sua Parola una vita piena che profuma d'eternità!
PREGHIERA
Signore, rischiara le mie tenebre, pacifica il mio cuore
e insegnami a vivere secondo il tuo amore!