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TESTO La poesia si è fatta carne

padre Ezio Lorenzo Bono   Home Page

Natale del Signore - Messa del Giorno (25/12/2024)

Vangelo: Gv 1,1-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 1,1-18

1In principio era il Verbo,

e il Verbo era presso Dio

e il Verbo era Dio.

2Egli era, in principio, presso Dio:

3tutto è stato fatto per mezzo di lui

e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.

4In lui era la vita

e la vita era la luce degli uomini;

5la luce splende nelle tenebre

e le tenebre non l’hanno vinta.

6Venne un uomo mandato da Dio:

il suo nome era Giovanni.

7Egli venne come testimone

per dare testimonianza alla luce,

perché tutti credessero per mezzo di lui.

8Non era lui la luce,

ma doveva dare testimonianza alla luce.

9Veniva nel mondo la luce vera,

quella che illumina ogni uomo.

10Era nel mondo

e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;

eppure il mondo non lo ha riconosciuto.

11Venne fra i suoi,

e i suoi non lo hanno accolto.

12A quanti però lo hanno accolto

ha dato potere di diventare figli di Dio:

a quelli che credono nel suo nome,

13i quali, non da sangue

né da volere di carne

né da volere di uomo,

ma da Dio sono stati generati.

14E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.

15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:

«Era di lui che io dissi:

Colui che viene dopo di me

è avanti a me,

perché era prima di me».

16Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia.

17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.

18Dio, nessuno lo ha mai visto:

il Figlio unigenito, che è Dio

ed è nel seno del Padre,

è lui che lo ha rivelato.

Siamo tutti pellegrini. Il Giubileo dell'Anno Santo, con il suo motto "Pellegrini di speranza", ci ricorda che la terra non è la meta finale, ma un luogo di passaggio. Ci invita a riscoprire che il nostro pellegrinare non è un vagabondare senza meta, ma un cammino pieno di speranza. Una speranza non effimera, ma fondata sulla certezza che il Signore verrà, perché è già venuto.

I Vangeli dell'Infanzia, che ascoltiamo in questi giorni, sono ricchi di pellegrini: Maria e Giuseppe in viaggio verso Betlemme, i pastori che corrono ad annunciare la nascita del bambino, i Magi che arrivano da lontano seguendo una stella, la Sacra Famiglia che va in Egitto... tutti si mettono in cammino, mossi dalla speranza. E noi? Che cosa facciamo? Restiamo immobili, spaparanzati sul divano?

John Keats, il giovane e affascinante poeta del Romanticismo, definito il poeta della bellezza, sa cogliere il sublime anche nelle cose più semplici. Per lui la felicità risiede nell'attesa. Non un'attesa vuota, riempita soltanto di parole. Keats che da poeta conosce la potenza delle parole, ci avverte che anche le più liriche, se non si traducono in azioni, restano vuote. In una delle sue poesie più struggenti, rivolta all'amata che non corrisponde al suo amore, scrive: “Dici di amarmi...” Ma quel dire, privo di gesti, non basta.

L'amore di Dio, invece, non si ferma alle parole. Dio, che è la Parola, si è fatto carne. Il “Verbum caro factum est” del Natale è l'amore che si incarna, che si rende visibile e tangibile. Questo è il cuore del Natale e l'invito del Giubileo: trasformare le parole d'amore e di speranza in gesti d'amore e di speranza. A Natale, non limitiamoci a dire “ti amo”, ma dimostriamolo prendendoci cura di chi ci sta accanto. Il Natale, in fondo, non è altro che questo: la Parola, la Poesia che si fa carne. Perché l'amore è autentico solo quando si incarna. Altrimenti, come ci ricorda Keats, sono solo parole.

Buon Natale e Felice Anno Santo.

___________

Voglio ringraziare tutti coloro che lungo quest'anno hanno letto i miei testi. Come avete visto, nelle mie riflessioni (meno questa di oggi), cerco di seguire più o meno lo schema suggerito dalla “Evangelii Gaudium”: parto da 1. un'IMMAGINE, tratta dalla letteratura, arte, cultura, attualità, etc., per suscitare l'attenzione e introdurre a 2. l'IDEA centrale del Vangelo della domenica, e concludo con 3. un'EMOZIONE che spinga all'AZIONE.

Chi volesse inviarmi dei commenti, saluti, osservazioni, critiche o consigli, li leggerò molto volentieri. Ecco l'indirizzo email: eziolorenzobono@hotmail.com

 

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