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TESTO Dio abita in mezzo a noi

don Michele Cerutti

5a domenica Tempo di Avvento (anno C) (15/12/2024)

Vangelo: Gv 3,23-32a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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23Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. 24Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.

25Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. 26Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 27Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. 28Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. 29Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. 30Lui deve crescere; io, invece, diminuire».

31Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. 32Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza.

Pochi versetti e Paolo ci conduce al centro e al cuore di quello che stiamo vivendo questa notte.
Dio irrompe nella scena del mondo sotto due condizioni:
- nascere da una donna
- nascere sotto la legge.

Gesù nasce da un lato in condizioni di fragilità, nascendo da donna, e di schiavitù dall'altro perché nasce sotto la legge.

L'apostolo afferma che il tutto è finalizzato dicendoci “per riscattare coloro che vivono sotto la legge”, ma anche in vista del dono della figliolanza divina reso possibile dallo Spirito donandoci l'adozione a figli e Dio imprime una svolta alla storia, riempiendola con la sua presenza e la sua opera.

Il resto cari fratelli conta ben poco. Brevi versetti finalizzati a sgomberare il campo da una festa che il mondo ci offre condendola di mielosa melassa o indirizzandocela verso logiche consumiste (Babbo Natale compreso).

Senza l'incarnazione del Verbo viene a mancare il fondamento della nostra fede.

Se lo si dimentica, sarà sempre forte il tentativo per i discepoli di Cristo di fare cose buone senza lo scandalo del Verbo incarnato.

In questo svuotarsi rendendosi simile a noi Dio stesso in Gesù ci offre un modello e non un semplice quadretto da baci Perugina.

Lo scandalo del Natale ci porta a donarci ai fratelli, sul modello di Cristo che si dona a noi.

Dio è vicino a noi e ci ama. Non è uno slogan che esprimiamo in ogni Natale, ma è la verità centrale della nostra fede. Dio si fa piccolo per buttare giù il muro dell'Alterità e abitare il nostro cuore.

Siamo chiamati a prendere distanza dall'idea New Age per cui Dio è luce, è energia, è universo.
Gesù non è solo luce ed energia perché ama e perdona.

Lui entra nella condizione umana per dimostrarci con la nostra lingua, con i nostri gesti, con le nostre emozioni la sua stessa vita: quella di un Dio; capace di ricomporre fratture, risanare ferite, ricostruire rapporti.

Dopo anni difficili a cui fanno seguito mesi cattivi segnati da una guerra non lontana da noi e che ha influenze anche nel nostro mondo il Natale 2024 viene a noi, ne sono certo, con grazie speciali che ci vengono consegnate solo se sappiamo domandarle e con insistenza.

Quale insistenza dobbiamo avere? Promettendo maggiore fervore e cercando di vivere quanto promettiamo.

Cari fratelli e care sorelle, la tiepidezza della fede non è gradita a Dio.

Guardando al Natale e a questo bambino dovremmo fissare nel cuore le parole dell'Apocalisse: ho una cosa da rimproverarti di aver abbondonato il tuo primo amore.

Questo bambino ci riconduce proprio a questo impegno portarci a quell'innamoramento iniziale che ha attraversato tutti quando abbiamo iniziato il nostro cammino di fede.

Il Natale, sfrondato ripeto da ogni devozionalismo sdolcinato, ci deve stimolare a una riscoperta vera della fede diversamente un'altra bella occasione nella nostra vita di relazione con Dio rischia di sfuggire.

La luce che venne nel mondo non è stata accolta 2000 anni fa verrà spenta anche oggi nel cuore di molti portando solo molta desolazione se non saremo in grado di custodirla in maniera decisa.

Nel quadro del Natale illuminati dalla luce di questo bimbo abbiamo Maria Santissima, che in questo tempo di Avvento abbiamo contemplato come tabernacolo del Verbo incarnato, e San Giuseppe, che rimane sempre sullo sfondo della scena come silenzioso testimone degli eventi della salvezza. Chiediamo a loro di trasmetterci nei nostri cuori i sentimenti che essi nutrivano mentre attendevano la nascita di Gesù per vivere in maniera santa il Natale, nella gioia della fede e animati da un impegno di sincera conversione.

 

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