TESTO Commento su Luca 2,36-40
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
30 Dicembre - VI giorno fra l'Ottava di Natale (30/12/2024)
Vangelo: Lc 2,36-40
L'episodio della presentazione di Gesù al Tempio mette in risalto anche la figura della profetessa Anna. Era molto avanzata negli anni, ne aveva ottantaquattro, ma gli anni non ne avevano fiaccato lo spirito. Era una donna di preghiera, di contemplazione e di speranza! Era una saggia sapiente che sapeva leggere in profondità gli eventi della vita. Era una donna che in quel piccolo bambino seppe riconoscere il Messia e annunciarne la missione. Quanto ci deve istruire ciò! Noi che spesso consideriamo gli anziani come degli scarti, come persone che non hanno più nulla da dire e da dare a questa società. «Noi viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. È brutto dirlo, ma si scartano, perché danno fastidio. Gli anziani sono quelli che ci portano la storia, che ci portano la fede e ce la danno in eredità. Sono quelli che, come il buon vino invecchiato, hanno questa forza dentro per darci un'eredità nobile» (Papa Francesco). Papa Francesco ricorda una storiella ascoltata da piccolo. «Protagonista è una famiglia - "papà, mamma, tanti bambini" - e il nonno, che quando a tavola mangiava la zuppa "si sporcava la faccia". Infastidito, il papà spiega ai figli perché il nonno si comporti così quindi compra un tavolino a parte dove isolare il genitore. Quello stesso papà un giorno torna a casa e vede uno dei figli giocare con il legno. "Cosa fai?", gli chiede. "Un tavolino", risponde il bimbo. "E perché?". "Per te, papà, per quando tu diventi vecchio come il nonno": "Questa storia mi ha fatto tanto bene, tutta la vita. I nonni sono un tesoro. La Lettera agli Ebrei (13,7) ci dice: 'Ricordatevi dei vostri capi, che vi hanno predicato, quelli che vi hanno predicato la Parola di Dio. E considerando il loro esito, imitn la fede'. La memoria dei nostri antenati ci porta all'imitazione della fede. Davvero la vecchiaia tante volte è un po' brutta, eh? Per le malattie che porta e tutto questo, ma la sapienza che hanno i nostri nonni è l'eredità che noi dobbiamo ricevere. Un popolo che non custodisce i nonni, un popolo che non rispetta i nonni, non ha futuro, perché non ha memoria, ha perso la memoria"». Chiediamo la grazia di aver occhi che sanno guardare e mani che sanno accarezzare la solitudine di tanti anziani, a iniziare da quelli di casa nostra, dato che a volte tendiamo a non aver pazienza con loro dimenticando la pazienza che loro hanno avuto con noi!