TESTO Il "Re di Roma" (Francesco Totti)
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) - Cristo Re (24/11/2024)
Vangelo: Mc 13,24-32
33Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?». 34Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». 35Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». 36Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». 37Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
I.
Oggi, nel XXI secolo, esistono ancora 45 monarchie nel mondo. Questi regni assumono forme diverse: regni come quello del Marocco, emirati come gli Emirati Arabi Uniti, sultanati come il Brunei, principati come il Liechtenstein, e persino un impero, quello del Giappone. Abbiamo gran-ducati come il Lussemburgo e uno stato-città unico nel suo genere: il Vaticano. In passato, queste monarchie avevano un potere assoluto, ma oggi molte sono costituzionali o parlamentari, con un ruolo simbolico. La regina Elisabetta II, un'icona per molte generazioni, ha lasciato spazio al re Carlo III nel Regno Unito e in altre 15 nazioni del Commonwealth.
Oltre a questi regni elencati, esistono oggigiorno altri tipi di regni, come i “regni digitali”, le piattaforme social, le multinazionali tecnologiche che governano gran parte della nostra vita quotidiana. E poi ci sono i “regni simbolici”: i mercati finanziari, le ideologie dominanti, le "star" che regnano nel mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport come il “Re di Roma” Francesco Totti.
II.
Oggi celebriamo la solennità di Cristo Re, una festa istituita da Pio XI nel 1925 in risposta al dilagare dei totalitarismi. L'intento era chiaro: ricordare che l'unico vero sovrano dell'universo è Cristo. Oserei dire però, che chi introdusse questa festa non fu Pio XI ma, suo malgrado, Ponzio Pilato quando presentò al mondo Gesù come Re, con un'iscrizione appesa sulla croce scritta in tre lingue, perché tutti potessero comprendere.
Gesù si auto definisce Re ma specifica subito di che regalità si tratta, da non confondere con quella dei re della storia. Quando Pilato gli chiede: Tu sei re? Gesù distingue tra regno mondano (“Dici questo da te?”) e spirituale (Re dei Giudei nel senso messianico). E definisce chiaramente qual è la sua missione: “io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità”.
Ma cos'è questa verità? In un'epoca come la nostra, in cui il relativismo e il funzionalismo hanno soppiantato il concetto di verità assoluta, il messaggio di Gesù ci provoca. Viviamo in un mondo di "fake news", di manipolazioni, dove la verità sembra contare poco. Eppure Gesù ci invita a cercarla, a viverla e a testimoniarla.
Pilato aveva cominciato un tenue cammino nel suo dialogo con Gesù, e stava per essere conquistato da quello che diceva, al punto da volere liberarlo. Anche sua moglie lo stava aiutando a comprendere meglio. Ma quando fu accusato di non essere “amico di Cesare” ha percepito il pericolo di perdere tutte le chance di fare carriera, e invece di scegliere di essere amico di Gesù, della verità, ha scelto di essere amico di Cesare, della menzogna. E se ne lavò le mani.
Quante volte anche noi ci troviamo di fronte a scelte simili? Tra l'essere amici di Cesare, delle mode, del potere, o amici di Gesù, della verità e dell'amore? Spesso, come Pilato, preferiamo "lavarci le mani," credendo di non scegliere. Ma non scegliere è già una scelta: quella di allontanarci dalla Verità.
III.
In conclusione.
Tutti i regni che abbiamo menzionato all'inizio finiranno. Anche ‘il nostro “Re di Roma” Francesco Totti, con tutto il suo talento e il suo carisma, ha dovuto appendere gli scarpini al chiodo. La sua regalità calcistica, per quanto splendida, è finita, è durata una stagione della vita.
Cristo, invece, è un Re eterno e il suo Regno non finirà mai perché è Lui il vero Re, non solo di Roma o del mondo, ma il Re dell'Universo.
Pilato questo non l'aveva visto, anche se ce l'aveva davanti agli occhi. Rivolse a Gesù una domanda sbagliata. Non doveva chiedere “Cos'è la verità?”, ma “Chi è la verità”, perché la verità non è una cosa, ma è Qualcuno, è Gesù che aveva detto: “Io sono la verità e la vita”. Allora, caro Pilato, non dovevi lavarti le mani, ma gli occhi, per poter vedere la fesseria che hai combinato: per essere amico di Cesare per i pochi anni che ti restavano della tua vita terrena, ti sei giocato l'eternità.
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