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TESTO Il genio ribelle (Will Hunting)

padre Ezio Lorenzo Bono   Home Page

XXXII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (10/11/2024)

Vangelo: Mc 12,38-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 12,38-44

38Diceva loro nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, 39avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. 40Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».

41Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. 42Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. 43Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. 44Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

I.

Will Hunting, protagonista del film “Genio ribelle” (interpretato dal bravissimo Matt Damon) è un giovane estremamente brillante, dotato di un'intelligenza straordinaria, la cui vita però è segnata dalla “sindrome della fiducia limitata”, e cioè dalla sfiducia nei confronti degli altri e dalla paura di essere ferito. Pur avendo delle capacità eccezionali, Will tiene tutti a distanza, costruendo attorno a sé una “scorta di sicurezza” emotiva. Si protegge per evitare di essere vulnerabile, di mettersi a rischio, e così si rifugia dietro una barriera che sembra tenerlo al sicuro ma, in realtà, lo isola, lo imprigiona e non gli permette di fidarsi veramente degli altri o di vivere una relazione autentica. Ogni volta che qualcuno cerca di avvicinarsi, lui si ritrae, mantenendo una distanza, per non rischiare di essere deluso o ferito. La sua paura di aprirsi diventa una gabbia che gli impedisce di vivere pienamente e di costruire legami profondi.

II.

Nel Vangelo di questa domenica, dell'obolo della vedova, troviamo un'altra forma di “scorta di sicurezza,” questa volta non emotiva ma economica: è quella dei ricchi che, pur donando grandi somme al tempio, danno solo una piccola parte di ciò che possiedono, trattenendo la maggior parte per sé. Anche se apparentemente sembrano modelli di generosità, in realtà sono persone che non si fidano completamente della provvidenza di Dio e trattengono la maggior parte dei loro beni, per garantirsi il proprio benessere.

La “scorta di sicurezza” emotiva di Will e quella economica dei ricchi nel Vangelo hanno in comune la stessa radice: la mancanza di fiducia, non riescono a compiere un atto di dono totale perché, in fondo, non credono che ci sia un aiuto al di là del proprio controllo. Non è forse così anche per noi? Quante volte, nelle nostre relazioni, manteniamo una “scorta di sicurezza” emotiva, per paura di soffrire o di essere delusi? E quante volte, nella nostra relazione con Dio, ci limitiamo a pregare o a donare solo una parte, trattenendo sempre qualcosa per noi, senza fidarci completamente di Lui?

Ma oggi, Gesù ci indica un altro modello: quello della vedova. Lei, a differenza dei ricchi, non trattiene nulla per sé. Dona tutto ciò che ha per vivere, senza risparmi, senza garanzie, senza alcuna “scorta di sicurezza” economica. Il suo gesto è un atto di fede e di amore puri, un “dispendio di fiducia” totale. Con questo dono radicale, la vedova testimonia che si può amare Dio senza riserve, convinta che sarà Lui a provvedere per lei. È un insegnamento che Gesù aveva già espresso parlando dei fiori dei campi e degli uccelli del cielo, accuditi ogni giorno dal Padre. La vedova, dunque, è il simbolo di chi vive pienamente l'amore, nella fede vera, affidandosi completamente.

III.
In conclusione.

Cosa dobbiamo fare per uscire dalla gabbia della “sindrome della fiducia limitata”?.

Nel film, Will incontra il terapeuta Sean, che riesce, con pazienza e amore, a far crollare le sue difese, mostrandogli che la vera sicurezza non si trova nell'isolamento, ma nel coraggio di aprirsi e di fidarsi. Will, con fatica, impara a fare questo salto, a lasciare andare la sua “scorta di sicurezza” emotiva, scoprendo che il rischio di affidarsi agli altri è l'unico modo per vivere una relazione autentica e libera. È lo stesso atteggiamento della vedova del vangelo che ci mostra che l'amore autentico e la fede profonda in Dio si trovano nel coraggio di donare tutto, senza riserve. Anche noi quando riusciremo a passare dallo stato di “scorta di sicurezza” per paura di restare soli, nel timore che non ci sarà nessuno a sostenerci, allo stato di “dispendio di fiducia” allora scopriremo l'essenza dell'amore.

Will ha cominciato a sbloccarsi quando Sean gli dice “Solo quando ami qualcuno più di quanto ami te stesso, forse potrai capire cosa significa perdere qualcuno”. Anche la vedova ci dice la stessa cosa non a parole ma con il suo gesto e cioè che solo quando ti affidi totalmente a Dio, potrai capire che cosa vuol dire veramente vivere.

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Ti invito a guardare il videomessaggio settimanale di 30 secondi (in italiano, portoghese o inglese) ispirato al Vangelo della Domenica che puoi trovare (generalmente a partire da ogni mercoledì) sul mio profilo Facebook , Instagram e TikTok, sul mio canale Youtube e sul mio canale Whatsapp. Il testo del commento al Vangelo lo puoi trovare anche sulla mia WebPage.

 

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