TESTO Commento su Lc 13, 1-9
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Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (26/10/2024)
Vangelo: Lc 13,1-9
Come vivere questa Parola?
Gesù parte da un fatto di cronaca per affermare una grande verità: le tragedie della vita non sono una punizione divina ma un invito a rispondere alla Sua chiamata che siamo liberi di accettare o rifiutare, ovvero siamo tragicamente liberi di rifiutare la felicità. La libertà è l'altro volto dell'amore, è assoluta, limpida, cristallina. È in questa libertà ci giochiamo anche la pienezza di vita con Dio. Esplicitando: se Dio esiste e mi ama non può che lasciarmi libero di accettare o di rifiutare il Suo inaudito amore. Siamo drammaticamente liberi di passare la vita alla porta della fede, di adattare il volto di Dio a un Dio più comodo, a propria immagine e somiglianza; liberi di relegare la fede in un angolo della vita. Forse dovremmo accorgerci che è vero che Egli prende l'iniziativa di venirci incontro ma la libertà della risposta è personale, sebbene continuerà a corteggiarci ostinatamente perché, corrispondendo al Suo amore, possiamo vivere l'esperienza della vera gioia.
Signore Gesù, Fa' che ci accorgiamo che Tu chiami ciascuno a riconoscerti presente nella nostra vita perché portiamo il frutto duraturo del tuo amore.
La voce di uno scrittore
“Gli uomini in certi momenti sono padroni del loro destino; la colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nei nostri vizi.”
William Shakespeare
Suor Emilia Di Massimo FMA - emiliadimassimo@libero.it